“L’esclusione della Capodarco dalle gare Cup e Recup rappresenta purtroppo la fine della cooperativa sociale di inserimento lavorativo più grande d’Italia. Dopo le inchieste, le ingiuste interdizioni e commissariamenti possiamo dire che si è giunti quasi alla fine del percorso di liquidazione di una realtà che da oltre 40 anni ha aiutato e concretizzato l’inserimento lavorativo di migliaia di disabili e non. Le decisioni della Centrale Acquisti regionale, a fronte di una irregolarità del Durc di Capodarco di appena 3mila euro, bastano a decretare la fine della Capodarco dopo anni di storia. Ci sarebbe da chiedersi se questi “capaci” amministratori, a fronte di stipendi da capitani di industria, non avvertano un po’ di vergogna dopo che, a quanto pare, si sarebbero dimenticati di pagare un importo cosi irrisorio, ma che di fatto ha tenuto la Capodarco fuori dal bando. Già si erano distinti per aver prima nominato un direttore generale rinviato a giudizio, poi avevano omesso di dichiarare condanne dell’ex presidente Bugli nelle gare d’appalto ed ora anche il Durc non pagato nei termini stabiliti dalla Legge. Chissà chi glielo va a dire ora a quei 1600 lavoratori della Capodarco che è tutto finito; che dovranno perdere la loro cooperativa a vantaggio di altre società; che non si sa nemmeno se saranno mai riassorbiti al lavoro nei passaggi essendo state escluse dalla Regione attuale le clausole sociali previste negli appalti di manodopera. Si può dire un vero capolavoro di macelleria sociale di cui qualcuno ci si augura sarà chiamato a rispondere”. Così in una nota l’esponente di Forza Italia, Michel Maritato