Dopo che la sindaca di Roma Virginia Raggi ha annunciato con toni trionfalistici di aver obbligato la giunta regionale a firmare l’autorizzazione a smaltire i rifiuti della capitale in tutto il Lazio, compresa Civitavecchia, abbiamo riscontrato una serie di interventi da parte di molti esponenti politici. Nella gran parte dei casi abbiamo letto dichiarazioni, assolutamente condivisibili, da cui emerge sia una lecita e diffusa preoccupazione considerata la situazione locale che la necessità di intraprendere iniziative per scongiurare l’arrivo dei rifiuti della Capitale.
Quale portavoce della Lista Civica che porta il mio nome ritengo che Civitavecchia non può e non deve accettare input tesi a risolvere evidenti carenze ed incapacità amministrative di altri; se qualcuno ha intenzione di trasformare il nostro territorio nella discarica di Roma siamo pronti a partecipare attivamente a tutte le iniziative volte a bloccare tale progetto sicuri di ritrovarci insieme ai cittadini, alle associazioni ambientaliste e alle forze politiche sensibili alla salvaguardia ambientale e alla tutela della salute pubblica.
Dispiace comunque notare che, a fronte del diffuso e legittimo coinvolgimento delle varie componenti politiche, si siano osservate una serie di polemiche e strumentalizzazioni finalizzate ad attribuire responsabilità agli avversari politici ed a mettere in discussione gli interessi collettivi; mi riferisco in particolare ai “nuovi” ambientalisti che improvvisamente hanno scoperto quanto la difesa del territorio e della salute sia molto più importante degli interessi economici e della spartizione degli incarichi. Abbiano il buon senso, prima di imputare ipotetici doveri nei confronti di presunti “referenti romani” a chi ha messo questi valori al centro del proprio programma, di valutare il loro stato di sudditanza e la completa assenza di autonomia dimostrata sia prima che dopo il voto. Non è utile né corretto continuare con le dichiarazioni di contrarietà nei confronti della raccolta differenziata “porta a porta”, metodo che se adottato a Roma avrebbe scongiurato quanto sta avvenendo in questi giorni. Si preoccupino piuttosto di bloccare gli ampliamenti della discarica locale richiesti dalla proprietà della MAD ed evitino di utilizzare l’argomento “differenziata” per trovare argomentazioni a supporto di nuove nomine nel CdA di CSP, nomine che possono accontentare appetiti di singole forze politiche non soddisfatte da scelte imposte dai “referenti romani” di cui sopra, ma che corrono il rischio di far pagare alla collettività importanti oneri, sia in termini economici che ambientali. Spero che la proposta n. 101 sulla “Definizione degli indirizzi per la nomina e la designazione e revoca di rappresentanti del Comune di Civitavecchia presso Enti, Aziende ed Istituzioni” presentata lo scorso martedì alla conferenza dei Capigruppo ed approvata con il mio solo voto contrario, non sia il preludio per la messa in atto di quanto sopra ipotizzato.
Chiediamo al Sindaco Tedesco di sostenere con forza una posizione contraria dando seguito a tutte le azioni ostative consentite. Non solo. Chiediamo con forza che non venga data alcuna autorizzazione all’ampliamento della discarica di Civitavecchia e che venga dato mandato al CdA di CSP di continuare e potenziare il processo di raccolta porta a porta al fine di aumentare la percentuale dei rifiuti riciclati, al fine di ridurre la quantità di rifiuto indifferenziato da trattare in discarica e negli inceneritori.
Siamo felici delle numerose dichiarazioni impegnative del Sindaco contro ogni tipo di inceneritore a Civitavecchia, a dispetto di un programma che dichiarava di voler chiudere il ciclo dei rifiuti in loco.
È arrivato il momento di dare un seguito con i fatti a tante parole.
Non sono intervenuto personalmente con dichiarazioni o comunicati stampa in quanto ho ritenuto opportuno , vista la quantità di interventi fatti in merito durante il periodo di campagna elettorale, ribadire l’ovvio.