SANTA MARINELLA – «Prendo atto che l’unione inquilini non ha il minimo pudore. Il mio precedente comunicato a loro dire è pieno di livore! Mi dispiace ma non è livore, è proprio non poterne più di chi prova a fare il furbo equilibrista togliendo e mettendo all’abbisogna il vestito che più si adatta al momento. Nei vari comunicati venivano citate forze politiche dell’estrema sinistra dando una connotazione ben precisa a quella che loro chiamano la battaglia per il diritto ad abitare. Quindi c’è poco da disquisire, è oramai chiaro a tutti che dietro questa sigla ci sono forze politiche, sono i vari comunicati RECENTI a dichiararlo apertamente. Ancor di più privi di ogni remora rimarcano l’occupazione simbolica dello stabile Ex Pio X. Ricordo bene quell’occupazione. Una quindicina di persone, tra cui esponenti politici della sinistra estrema e dell’unione inquilini visto che io sono smemorato, non ricordo che la presenza di nessuno. Ma non è tutto, quella forzatura inutile e volta solo ad avere visibilità costò alcune denunce a persone per lo più immigrate che ne hanno messo a rischio il permesso di soggiorno e che poi sono venute da me a chiedere aiuto. Non ho mai perso tempo a rispondere agli innumerevoli, inesatti, comunicati da loro pubblicati, ma questa volta la misura è colma. Tirassero fuori una, una sola proposta protocollata e sottoposta a questa amministrazione che possa essere di aiuto ad accelerare e/o migliorare il soddisfacimento delle esigenze dei cittadini che aspettano casa. Questi personaggi che fanno parte di mille comitati e si dividono in mille rivoli come fossero la foce di un fiume, siano più concreti e passino dalla mera protesta vetero anni 70, alla proposta concreta, fattibile e realizzabile. Questo e quello che facciamo noi ogni giorno. Studiamo, sviluppiamo ed applichiamo soluzioni. Quindi, non a noi ma a loro, piaccia o meno, andremo avanti per concegnare i nuovi alloggi continuando nella sinergia tra ater, comune e regione. E dopo questa doverosa risposta, la mia interlocuzione a mezzo stampa finisce qui. Lascio loro liberi di sognare un modello politico amministrativo che è finito negli anni 80. Noi andremo avanti senza o con il loro contributo».

Ass.re Alle politiche Sociali Pierluigi D’Emilio

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