“Continua il lavoro per dare un’alimentazione idrica più stabile alla zona. Le clip e le foto mostrano come è andato il lavoro. Purtroppo il personale dell’acquedotto è stato costretto, verso mezzogiorno di ieri, a chiudere l’acqua in uscita dal serbatoio di Via Montanucci dato che era impossibile tagliare il tubo pieno d’acqua e con una discreta pressione.
Il personale, con l’esperto F in contatto con l’insostituibile A, ha tentato di chiudere solo il tubo in lavorazione ma senza risultato. Questa è l’ulteriore dimostrazione che ci sono connessioni nascoste che superano gli organi di manovra e regolazione. Sapete qual’è la caratteristica di internet? Posso collegare A con B attraverso più strade prevedendo che una possa essere fuori uso. L’acqua a CV fa lo stesso.
Atteso che i tubi si vuotassero e che mezza città rimanesse senza acqua, si è proceduto a preparare il punto di attacco della nuova linea da 80mm, come il vecchio tubo ma nuovo. Oggi sarà collegato e daremo (spero) acqua. Se il serbatoio di Montanucci la mattina sarà pieno (e lo sarà finché Acea ci darà 35 – 40 litri al secondo in più) ci sarà un’alta probabilità che il prezioso liquido possa arrivare ai piani alti.
Ma avere una “portata” buona purtroppo non vuol dire anche “pressione” sufficiente. Per cui stiamo lavorando all’atto autorizzativo che permetta agli abitanti di Piazzale Torraca di avere serbatoi e mezzi di spinta (autoclavi) che permettano l’arrivo dell’acqua ovunque e 24 ore su 24. La base del documento è pronta.
Per dovere di cronaca devo dire che l’acqua è già parzialmente tornata. Nello scavare, il mezzo meccanico ha “scosso”, più di una volta e senza danno, una curva nascosta da tubi del gas, cavi elettrici principali, cavi di telecomunicazione, etc. Questi urti sembrano aver rimosso l’istruzione che riduceva il flusso con ritorno di acqua nelle case. Qualcuno mi ha detto che nella serata di lunedì 11 al 4′ piano era tornata normale. Ma non possiamo fidarci di tubi così mal ridotti.
Un’ultima nota senza commento. Notate lo spessore dell’asfalto sul tombino “tombato ” (un classico) e nella zona di scavo”.
Lo ha comunicato Alessandro Ceccarelli, Assessore all’Urbanistica