Intervento dell’Assessora alle Politiche Sociali in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne. Granarone e Fontana del Mascherone per l’occasione illuminate di rosso.

 

“Sessanta. Non è un numero qualsiasi. È il numero delle Donne che dall’inizio del 2020 sono state uccise dalla mano assassina dell’uomo. Del proprio partner, della persona che le avrebbe dovute amare, rispettare, proteggere. Ogni anno, in occasione del 25 Novembre, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, ci troviamo costretti ad una triste e dolorosa conta di vittime di violenza. Quest’anno, a causa della pandemia di COVID-19 che sta segnando profondamente la quotidianità di ognuno di noi, non potremo svolgere nessuna iniziativa pubblica, ma è doveroso, ancor di più in questo momento, fermarci a riflettere e a ricordare questa data così densa di significato”.

A dichiararlo è Francesca Cennerilli, Vicesindaca e Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Cerveteri.

“Gessica Notaro, Valentina Pitzalis, le sorelline Alessia e Martina Capasso, Immacolata Villani, Antonella Laurenzi. Per molti possono essere semplicemente dei nomi, ma sono le Donne che negli ultimi anni sono salite alle cronache per essere state vittime di brutale violenza, senza pietà, dai propri compagni, mariti, fidanzati. Un elenco che continua a crescere, senza fermarsi – ha detto la Vicesindaca Cennerilli – Donne uccise o che per il resto della loro vita rimarranno segnate da quello che credevano fosse un amore puro, ma in realtà era criminale. Anche noi, nella nostra città, anni fa abbiamo avuto un caso analogo: quello della giovanissima Chiara Insidioso, alla quale va il nostro affetto e che ancora oggi sta combattendo una duplice battaglia, quella per la giustizia e quella per se stessa. A Cerveteri, dal 2018, oltre alle consuete attività culturali che ogni anno si svolgono, abbiamo deciso di posizionare negli angoli più frequentati del territorio una panchina rossa, scelta come simbolo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del contrasto alla violenza contro le Donne. Un simbolo, è vero. Non sarà una panchina rossa a frenare quella che ad oggi, ancora oggi purtroppo, è un dramma della nostra società. Ma ci aiuta a tenere sempre alta l’attenzione e la consapevolezza che fino a quando ci sarà una Gessica, una Valentina, o una Chiara, o una qualsiasi Donna che perde la vita per mano della violenza dell’uomo, non saremo mai una società civile e soprattutto libera”.

“Il cambiamento deve essere insito nella cultura di ognuno di noi – conclude la Vicesindaca Cennerilli – deve partire in primis dalle Istituzioni, come lo siamo noi, che devono continuare a promuovere e a sensibilizzare su quella che non è più una semplice tematica, ma una vera e propria piaga. Dalle famiglie, e lo dico come Donna, moglie e come madre di tre figli, che devono educare e sensibilizzare a non voltarsi mai dall’altra parte, a rispettare e soprattutto a denunciare ogni episodio di violenza. Dobbiamo partire dalle basi, da ognuno di noi, singolarmente. Insieme, non dobbiamo mai abbassare la guardia, sperando, un giorno, il prima possibile, di avere nel 25 Novembre non più una data per ricordare le Donne che non ci sono più, ma un momento per celebrare una società migliore e civile”.

“Per la Giornata di oggi – conclude la Cennerilli – non potendosi svolgere iniziativa che comportino aggregazione di nessun tipo, invito la cittadinanza ad indossare un qualcosa di rosso, il colore solitamente utilizzato in questa occasione. Noi, illumineremo di rosso il Palazzo del Granarone e la Fontana del Mascherone, luoghi simbolo della nostra città”.

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