I cotton fioc i rifiuti più abbondanti sulle coste sabbiose del Mar Tirreno centrale
La tipologia di rifiuto che maggiormente viene ritrovato sulle spiagge in occasione dei Plastic Free? Incredibile a dirsi ma è il bastoncino in plastica dei Cotton fioc.
Dal 1 gennaio del 2019, nel nostro Paese è vietato commercializzare e produrre sul territorio nazionale i bastoncini per la pulizia delle orecchie che abbiano il supporto in plastica o comunque in materiale non biodegradabile e compostabile, inoltre è obbligo dei produttori indicare le regole per un corretto smaltimento degli stessi e dunque il divieto di disfarsene attraverso gli scarichi dei bagni. I bastoncini per la pulizia delle orecchie, possono arrivare ad essere tra i rifiuti più abbondanti sulle coste sabbiose del Mar Tirreno centrale.
A Cerveteri, con il supporto dell’Assessorato all’Ambiente e del responsabile dell’area protetta della Palude di Torre Flavia il Dott. Corrado Battisti è in corso una ricerca statistica proprio per accertarsi se in termini percentuali la presenza di Cotton fioc sia realmente diminuita dall’entrata in vigore del divieto.
I campionamenti sono iniziati a gennaio 2019 e proseguiranno fino ad aprile 2020.
Trend negativo o positivo? Attualmente i dati parziali suggeriscono una non diminuzione del rifiuto lungo le coste del Tirreno centrale. I campionamenti riguardano 8 spiagge gestite da circa una dozzina di volontari (studenti universitari): quattro tra Passoscuro e Fiumicino, una nei pressi del Monumento Naturale Palude di Torre Flavia, due nei pressi di Riva dei Tarquini (VT) e una in Toscana presso l’Oasi WWF Lago di Burano (GR), a cui si aggiunge la spiaggia della Riserva Naturale di Macchiatonda, che è invece gestita dagli operatori del parco.
Finora sono stati campionati (e raccolti) circa 19.000 rifiuti di cui 8500 sono bastoncini in plastica non biodegradabile dei Cotton fioc circa il 40%.
“Sebbene dall’inizio di quest’anno siano vietati, i primi dati raccolti purtroppo non sono estremamente incoraggianti, in quanto la percentuale di Cotton fioc rinvenuti è pressoché simile all’anno precedente – ha dichiarato l’Assessora alle Politiche Ambientali Elena Gubetti – i motivi di questi dati sono diversi: in primis quelli legati ai lunghi tempi di biodegradazione di ogni singolo tamponcino, poi sicuramente le abitudini quotidiane di ognuno di noi. Ancora in molti infatti c’è l’usanza di smaltire i Cotton fioc gettandoli direttamente nello scarico. In ultimo, non per importanza, il fatto che non tutti i punti i vendita si sono adeguati al cambiamento legislativo. Un trend che è necessario invertire il prima possibile, in maniera netta, per il bene dei nostri mari e del nostro ecosistema, già fortemente compromesso a livello mondiale, infatti quello che ad oggi non è possibile monitorare sono gli animali marini che muoiono per aver ingerito queste plastiche”.
“Mai come quest’anno, tra politiche plastic free, alle quali tra l’altro la nostra città ha aderito ad inizio estate, scioperi per il clima e campagne di sensibilizzazione, il tema della tutela ambientale è stato al centro dell’attenzione della cronaca e delle agende istituzionali – ha proseguito l’Assessora Gubetti – ancor più lo sarà a partire dal 2021, anno in cui entrerà in vigore la legge del Parlamento Europeo che vieta la vendita e l’uso della plastica usa e getta. Un importante passo in avanti per la società e per il futuro del pianeta, al quale però, con estrema soddisfazione, posso dire che già diverse catene della grande distribuzione della nostra città si sono adeguate, con ben due anni di anticipo. Per un pianeta ed un futuro migliore è necessario ripartire da questi piccoli ma grandi gesti, azioni di responsabilità che ognuno di noi dovrebbe avere quotidianamente”.