CERVETERI – Due importanti reperti archeologici probabilmente risalenti all’epoca imperiale romana, sono stati rinvenuti il mese scorso a quindici giorni uno dall’altro, durante i lavori di ripulitura e manutenzione eseguiti dal Gruppo Archeologico del Territorio Cerite nel sito delle Acquae Caeretanae nel Comune di Cerveteri (Rm). Secondo il presidente del Gruppo, Paolo Marini, nel primo caso si tratta di “un busto in marmo bianco a grana fine mancante della testa e di parte della spalla sinistra.
Il busto è loricato con una corazza ornata da una testa di Gorgone al centro; un panneggio copre quello che resta della spalla sinistra. L’accollatura della corazza è listata ed il suo tipo ricco nei particolari degli spallacci e del gorgonèinon. Il plinto di sostegno è decorato da un motivo floreale a palmetta.
Il secondo reperto, come riferisce il direttore del Polo Museale del Castello di Santa Severa, Flavio Enei, è un pilastro a sezione rettangolare di cm 26×23, alto cm 87 con base modanata presenta sulla faccia superiore un incasso circolare di cm 18 di diametro destinato all’alloggiamento di un ulteriore elemento (Busto o altro oggetto), che sulla faccia anteriore presenta scolpiti a rilievo una situla con ansa sopraelevata e un sistro, oggetti chiaramente riferibili al culto isiaco Subito sotto detti strumenti si legge l’iscrizione P.AELIUS.AUG.LIB/EPICTETUS/VOTO, ben impaginata, con lettere poco profonde, alte 3 cm. Si tratta di una dedica ad Iside del liberto imperiale Publio Elio Epicteto, probabile liberto dell’imperatore Adriano, presumibilmente inquadrabile nel periodo compreso tra il 117 e il 138 d.C.
Per motivi di sicurezza, ambedue i reperti sono stati portati al laboratorio di restauro del Polo Museale Civico nel Castello di Santa Severa, in attesa che si decisa la loro collocazione. Il Comune di Cerveteri è intenzionato ad avanzare la richiesta affinché i reperti rinvenuti siano destinati al Museo Nazionale Archeologico Cerite sito al centro della città etrusca dove tra le varie testimonianze archeologiche che compongono la sua collezione, figurano il Cratere e la Kylix di Eufronio.
“Il ritrovamento del busto marmoreo e del pilastro avvenuti alle Acquae Caeretanae – ha detto la sindaca di Cerveteri Elena Gubetti – premia la costanza e il lavoro svolto dai volontari Gruppo Archeologico del Territorio Cerite svolto, va sottolineato, in modo assolutamente gratuito. Sono convinta che il sito regalerà altre importanti scoperte che contribuiranno ad arricchire il patrimonio archeologico nazionale e in particolare della nostra città. Spero che la nostra richiesta di poter collocare busto e pilastro nel nostro museo sia accolta, sarebbe un motivo in più per studiosi e appassionati di archeologia per visitare il nostro museo che già offre molto da ammirare dell’antica civiltà etrusca. Nel caso – conclude la sindaca – a settembre presenteremo i due reperti al pubblico nel corso di un incontro dedicato al quale inviteremo la stampa e importanti ospiti qualificati, tributando all’evento l’importanza che merita”.