CESSIONE DEI TERRENI ARSIAL: L’IPOCRISIA DELLE CASE POPOLARI

La denuncia del Paese che vorrei di Santa Marinella

Avevamo già segnalato manovre mirate a far fallire l’acquisto da parte di ATER (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale) del complesso immobiliare abbandonato di via Elcetina che ne avrebbe permesso la riqualificazione a consumo di suolo zero e che avrebbe consentito di consegnare gli alloggi popolari agli aventi diritto entro luglio 2020. L’iniziativa è puntualmente fallita a causa di interessi estranei al bene della collettività.

Adesso Tidei può annunciare (con gioia) la cessione di terreni da parte della Regione e la firma di un protocollo con il Presidente dell’ARSIAL Rosati (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio) e il commissario dell’ATER Passarelli per avviare un piano di edilizia economica sui terreni ARSIAL. Ma la questione delle case popolari è solo un pretesto per giustificare la riconversione arbitraria di terreni agricoli in edificabili.

In piena continuità con l’amministrazione Bacheca anche oggi passa la linea del cemento, della speculazione e del consumo di suolo.  Apprendiamo dalla Delibera di Giunta n° 197 del 16/10/2019 che i progetti dell’Amministrazione spaziano da Furbara a Rio Fiume e prevedono ovunque interventi edificatori: un centro termale, strutture ricettive alberghiere, ipotetici insediamenti di edilizia economica e popolare lungo 2 km della via Aurelia, un centro interrato di talassoterapia, edifici per insediamenti produttivi con uno o più lotti destinati alla Regione Lazio per la realizzazione di un archivio centrale e un centro dati. Ma il Sindaco zelante, aldilà di questa delibera, si adopera per riuscire a destinare anche un terreno agricolo sopra Perazzeta, dell’ARSIAL, ad uso di edilizia residenziale sempre sotto la bandiera dell’edilizia popolare.

Il tutto ovviamente avviene con la compiacenza della Regione che da quando ha piazzato LazioCrea a gestire il Castello di S. Severa senza interferenze da parte del Comune, cede terreni come una specie di compensazione, senza curarsi di cosa questa Amministrazione si propone di realizzare. Infatti, nonostante la ragione sociale dell’ARSIAL sia di “promuovere lo sviluppo e l’innovazione del sistema agricolo e agro-industriale”, l’amministratore unico Rosati, continua a tentare accordi con il Comune per destinare i terreni agricoli a scopi diversi ed in particolare edificatori.

Già nel 2015 Rosati proponeva a S. Marinella “un’iniziativa pilota” per realizzare nuove abitazioni attraverso la conversione di terreni agricoli in edificabili, in un comune con centinaia di case vuote. Non vediamo in che modo questo promuova l’innovazione agricola.

Allora, il Sindaco di S. Marinella era Bacheca ma chi si occupava per conto del Comune dell’edilizia economica e popolare era sempre Grimaldi. Questa e altre presenze rendono manifesto l’obiettivo di continuità che ha portato Tidei a imbastire un’accozzaglia elettorale finalizzata a nutrire un consolidato sistema di potere a danno di tutti i cittadini e del futuro del territorio. È ora di porre fine a queste speculazioni e intraprendere la strada della riqualificazione ambientale, sociale e produttiva di cui abbiamo necessità ed urgenza.

IL PAESE CHE VORREI