Santuario ed Italcementi, due temi caldi
Sul primo l’attacco di Grasso e le non risposte di Ceccarelli. Sull’Italcementi, Cozzolino vuole un nuovo accordo con la SPA.
Santuario e Italcementi, sono questi i temi caldi che hanno acceso la politica civitavecchiese. Iniziamo dal primo, con l’accusa lanciata dal consigliere comunale de La Svolta, Massimiliano Grasso che ha parlato di gravi ritardi da parte della Giunta e del rischio di perdere i finanziamenti già pronti da parte del Vaticano. A rispondergli l’assessore Ceccarelli che ha negato ogni ritardo, ma poi comunque smentito dallo stesso Grasso. Che l’edilizia, sotto la sfera grillina, non goda di ottima salute è cosa ben nota e sarebbe gravissimo perdere questa occasione, una delle poche, per dare respiro all’economia civitavecchiese. Non sta certo a noi valutare l’impatto economico di una opera di questo genere e basta guardare dove i santuari sono stati allestiti per rendersene conto. Un settore, quello dell’edilizia, strategico ma sotto il fuoco degli illuminati rosso-verdi-griilimi e del loro concerto di ambiente del fine settimana, già più volte evidenziato su queste pagine. Ma non dimentichiamo l’Italcementi. L’ex cementificio cade a pezzi, con il pericolo amianto purtroppo quotidiano, è diventato adesso un altro cavallo di battaglia per la Giunta; si vuole togliere quanto oggetto di accordo tra la Giunta Tidei e il colosso bergamasco per ridurre le cubature, ovvero impedire che vengano realizzate delle costruzioni. Insomma la solita tavoletta del parco urbano, che ogni tanto riesce fuori. Quella del primo cittadino appare come una sorta di giocata ad effetto per riconquistare quella credibilità politico-amministrativa sempre più bassa, diremmo, ai minimi storici se anche gran parte dei grillini, quelli veri, ha già preso le distanze dal modus operandi dell’amministrazione. Una città ferma, ormai al collasso ma di questo gli unici a non rendersene conto sono proprio gli inquilini del Pincio che non ne indovinano una e quella sul Santuario è l’ennesima chicca; ma ce ne saranno altre, ne siamo veramente sicuri.