Cimitero vecchio nel degrado
Si moltiplicano le segnalazioni dei visitatori: stradine dissestate e pericolosi avvallementi. Servono interventi, necessari anche nell’emiciclo degli uomini illustri
CIVITAVECCHIA – Marciapiedi dissestati. Stradine piene di ostacoli, che siano buche, avvallamenti o semplici erbacce. Un degrado tangibile, che mette in difficoltà i visitatori della struttura, molto spesso anziani. È questo il quadro in cui versa il cimitero monumentale. In realtà le due strutture cittadine, sia questa di via Aurelia nord che quella più recente di via Braccianese Claudia, necessitano entrambe di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Un aspetto, questo, che non ha subito variazione positive con il passaggio dal Comune a Civitavecchia Servizi Pubblici, che non riesce a mettere in campo le dovute attività. E così a pagarne le conseguenze sono i cittadini che si recano a portare un fiore sulla tomba dei propri cari. E anche raggiungere le tombe è difficile per chi si reca al cimitero vecchio. Le segnalazioni si moltiplicano. C’è chi sottolinea le difficoltà di raggiungere il piano superiore, per l’assenza di qualsiasi aiuto come ascensori o montascale e per i gradini sempre integri. Chi evidenzia le criticità legate al manto stradale.
“Non chiediamo di fare un’autostrada a quattro corsie – ha sottolineato una cittadina – ma dei lavori semplici, si tratta comunque di stradine”. In molte zone, infatti, l’asfalto è dissestato, creando avvallamenti pericolosi, anche e soprattutto per chi è costretto su una sedia a rotelle. Ma i problemi non riguardano solo la manutenzione ordinaria. Riguardano anche una valorizzazione storica del luogo che manca ormai da anni. La struttura, infatti, vanta ad esempio una parte dedicata alle sepolture ebraiche, il cimitero francese e soprattutto l’emiciclo degli uomini illustri. Più volte, senza esito, è stata chiesta la giusta cura e riqualificazione, ad esempio, della tomba dell’incisore Luigi Calamatta. “Una questione di civiltà – hanno detto alcuni cittadini – servono interventi concreti e strutturati”.