Devono essere in molti a pensare che il nostro Comune è il posto ideale e fruttuoso dove concentrare il trattamento e smaltimento di ogni genere di rifiuto. È appena terminato il traffico di rifiuti da Roma a seguito dell’esaurimento della discarica di Crepacuore che un’altra società, Ambyenta Lazio, si fa avanti a chiedere alla Regione Lazio di accelerare l’iter VIA per insediare in località Monna Felicita un megaimpianto di produzione di biometano alimentato dalla frazione organica dei rifiuti urbani. È un impianto capace di trattare una grande quantità di rifiuti organici, 120.000 ton/anno, mentre Civitavecchia ne produce circa 7.000 ton/anno. Dovrebbe essere costruito non lontano dall’abitato civile, in zona industriale già satura di fonti inquinanti (centrali TVN e TVS, porto, depositi costieri per oli minerali, una discarica per rifiuti pericolosi, quattro discariche esaurite di rifiuti solidi urbani) per cui il nuovo impianto è incompatibile con i principi di precauzione relativi alla tutela sanitaria e ambientale. In quanto enormemente sovradimensionato e di tipologia non confacente alle necessità locali (produzione di gas, anziché impianto aerobico di compostaggio), il progetto proposto è in contraddizione con gli indirizzi programmatori espressi dai Comuni del comprensorio che intendono fornirsi degli impianti necessari unicamente per il fabbisogno locale di trattamento dei rifiuti. È inoltre contrario ai principi di prossimità e autonomia di gestione ottimale venunciati nel Piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio, per cui non è rispondente al fabbisogno impiantistico per il sub-ambito individuato nel nostro territorio.

Questi sono i motivi principali per cui va negata l’autorizzazione all’impianto, che abbiamo presentato come osservazioni in sede di procedimento VIA dimostrando che il progetto è dannoso per il territorio.

È pervenuta in questi giorni la convocazione della Regione Lazio che fissa per lunedì prossimo la Conferenza di servizi per decidere dell’autorizzazione all’impianto: il Comune e la Regione dovranno dichiarare le rispettive posizioni in merito. Tuttavia la questione, che ha scadenze imminenti, sta passando stranamente in sordina. Silenzio incomprensibile della politica, dell’Amministrazione comunale, dei Consiglieri regionali.

Cosa aspettano a dire chiaramente che è un progetto di cui non abbiamo necessità, non porta alcun beneficio ma aggiunge danno ambientale e sanitario ad un territorio già martoriato?

Non siamo disposti a ricevere ancora rifiuti prodotti altrove. Il Sindaco faccia valere l’atto approvato di variante alle norme tecniche di attuazione (NTA) del PRG, che impedisce la realizzazione dell’impianto. La Regione dimostri che il Piano di gestione dei rifiuti non è solo carta straccia senza valore quando si tratta di applicarlo.

Per Civitavecchia Bene Comune:
Comitato S.O.L.E., Forum Ambientalista, Città Futura, ASD Nessuno Escluso, Friday For Future Civitavecchia, Collettivo NO al Fossile, Comitato #miriuto, Rete delle Associazioni, Civitavecchia c’è, Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali, Piazza048 e BioAmbiente Tarquinia

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