“Apprendiamo in queste ultime ore che quanto temevamo si sta avverando: ovvero che la Regione Lazio, ignorando totalmente la volontà cittadina e i pareri negativi espressi dal Comune di Civitavecchia, dalla Soprintendenza e finanche dalla Asl, ha determinato, non è chiaro in base a cosa, che il biodigestore da 120.000 tonnellate sarebbe compatibile, a livello ambientale, con la situazione già disastrosa di Civitavecchia. Un provvedimento inutile, non previsto dalle norme vigenti in questa formulazione, che non rappresenta né la chiusura del procedimento né il parere unico ex art. 27 bis che doveva scaturire dalla conferenza dei servizi appositamente convocata, ma che rappresenta, comunque, l’ennesimo affronto a tutta la popolazione civitavecchiese e l’ennesima prova che Civitavecchia, ancora una volta, viene trattata come territorio sacrificabile per gli interessi economici e politici di pochi.
NOI NON CI STIAMO!
Non ci stiamo che il nostro territorio, che produce complessivamente circa 7000 t/a di Forsu, sia costretto ad ospitare migliaia di tonnellate di rifiuti provenienti non si sa bene da dove e venga trasformato nel “monnezzaro” di Roma e del Lazio; non ci stiamo che vengano ignorati i pareri negativi degli enti competenti in materia di salute ed ambiente; non ci stiamo che mentre si parla di transizione ecologica del territorio, si imponga un impianto tanto impattante quale un biodigestore facendolo passare per impianto di energia rinnovabile.
Nel caso in cui il messaggio non fosse ancora arrivato alle orecchie della maggioranza in Regione Lazio, noi non chineremo la testa davanti a scelte che fanno prevalere il profitto sulla salute dei cittadini. Noi non ci nasconderemo, come ha fatto Zingaretti venendo a Civitavecchia di soppiatto per parlare anche d’ambiente. Scenderemo in piazza di nuovo, informeremo la cittadinanza ed esprimeremo nuovamente, con la voce, con gli striscioni e con i megafoni la volontà contraria della cittadinanza all’ennesimo progetto inutile e dannoso per la popolazione Civitavecchiese, un progetto che nuovamente fa prevalere il guadagno sacrificando la salute dei cittadini. Se necessario arriveremo in Regione e finanche nelle aule dei tribunali. Ribadiamo ancora una volta quello che è il nostro mantra, lo stesso mantra che ci ha portato a fermare la realizzazione di una centrale a gas nel sito di Torrevaldaliga nord: se non cambierà, lotta dura sarà”.