Per il sottosegretario al Mit la tratta sarebbe scarsamente redditizia. Loffarelli (Assotir): «Grosse criticità nell’impostazione sulla continuità territoriale».

CIVITAVECCHIA – Rischia nuovamente la sospensione la tratta Civitavecchia-Arbatax-Cagliari. L’allarme lo lancia “L’Unione sarda”, riprendendo le dichiarazioni del sottosegretarioal ministero dei Trasporti Tullio Ferrante, in risposta a un’interrogazione della deputata cagliaritana Francesca Ghirra per chiedere rassicurazioni sul futuro del collegamento marittimo. «L’affidamento è in scadenza – ha detto – cerchiamo soluzioni alternative».

Il collegamento per la continuità marittima, infatti, come sottolineato dall’esponente di Governo,«è considerata scarsamente redditizia dagli armatori perché caratterizzata da costi molto elevati e condizionata dalla concorrenza esercitata da altre linee». Inoltre «sia la Commissione europea che l’Autorità di Regolazione dei Trasporti (Art) hanno espresso perplessità sulla necessità di mantenere la linea in regime di servizio pubblico». Una situazione simili si era presentata a fine 2021, con un bando e due manifestazioni d’interesse andati deserti.

«L’impostazione della continuità territoriale – ha commentato il responsabile di Assotir Patrizio Loffarelli che a più riprese era intervenuto sulla questione – come già avevamo segnalato, come categoria, continuano ad esserci due grosse criticità: lo spacchettamento di tutte le linee che ne rendeva una più appetibile dell’altra e il fatto che non venivano garantiti i servizi minimi per i metri lineari e la frequenza delle toccate. Un altro problema piuttosto grande è quello di mettere sullo stesso piano la continuità territoriale e la redditività di una linea, con la prima che si basa su un servizio che deve essere garantito alla cittadinanza e alle imprese che vivono di pendolarismo, per i quali è necessario un servizio dello Stato. Stato che non deve confondersi con gli interessi privati di un imprenditore. Non deve sostituirsi alla redditività di una linea, ma deve garantire un servizio, disciplinandolo in maniera efficiente per rispondere alle esigenze della cittadinanza e delle imprese. Continua quindi la confusione istituzionale. E quello che dicevamo mesi fa ha portato quindi al risultato di oggi – ha concluso Loffarelli – il rischio di annullamento della continuità territoriale a fronte di un mancato guadagno che nulla ha a che fare con un servizio da rendere alla popolazione». (Civonline)

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