Il Civitavecchia Calcio 1920 è lieta di annunciare l’ingresso nell’organigramma dirigenziale di Paolo Caputo. Dagli Allievi fino alla Scuola Calcio, direttamente a capo dell’intero movimento giovanile neroazzurro come Responsabile Tecnico Amministrativo. Semplicemente alla guida del motore trainante della società calcistica civitavecchiese stessa, in quel riferimento per il calcio regionale che grazie a lui dovrà tornare, e ne siamo certi, agli antichi fasti.
Il progetto di crescita va avanti, quanto paventato agli inizi di un percorso triennale per riportare il Civitavecchia in serie D, frenato in parte dalla pandemia, continua anche grazie a questo nuovo ruolo di Paolo Caputo. Se la sua visione da dietro a quella scrivania sarà la stessa che ha portato, condotto, i neroazzurri dove tutti ben sappiamo, siamo certi che la nuova era sarà altrettanto piena di risultati e riconoscimenti. La conduzione tecnica della prima squadra è stata affidata in questo finale di stagione a Roberto Macaluso. Capitano e simbolo di mille battaglie saprà condurre i neroazzurri in maniera egregia.
“Un percorso calcistico concordato con la società da tempo, dichiara Paolo Caputo. Dal campo alla scrivania con lo stesso entusiasmo di venticinque anni fa, quando dismessi i panni da calciatore ho intrapreso quella da allenatore. La pandemia ha forse creato, aperto una visione differente, ma era quanto avevo in programma, parlato già a suo tempo, con la società stessa. Dalla categoria Allievi fino alla scuola calcio, di questo mi occuperò nel ruolo dirigenziale che andrò a ricoprire. Solo per il bene del Civitavecchia Calcio 1920 e di quel motore trainante dello sport che amiamo: il calcio.”
“Nulla è avvenuto per caso, dichiara il Presidente Patrizio Presutti, lo abbiamo sempre dichiarato che Paolo sarebbe stata la persona a cui avremmo affidato il settore giovanile. Ho letto di articoli in cui di paventava un passo indietro, ma vorrei ricordare che quanto previsto in tre anni è stato spazzato via dalla pandemia. Abbiamo lavorato in maniera continua solo otto mesi, riuscendo a riportare il Civitavecchia Calcio 1920 dove non eravamo più abituati a vederla. Siamo passati da uno spareggio per non andare in Promozione a un quarto posto, una semifinale di coppa Italia nella prima stagione che non si vedeva dal 94. Un’affluenza sugli spalti, passata da 50 spettatori a un Tamagnini gremito, che non si vedeva da tempo. Tutto questo con un Civitavecchia sano economicamente e che non ha debiti con nessuno. Abbiamo preso un settore giovanile disastrato, ora le categorie sono tutte regionali. Abbiamo preso una scuola Calcio con quaranta iscritti, mentre ora è Elite con 140 iscritti. Tutto in otto mesi vista la pandemia che ci ha colpito da un anno e mezzo. Quindi chiediamo solo di farci lavorare, nulla è cambiato rispetto all’inizio. Paolo dopo tre anni di conduzione tecnica sarebbe passato al nuovo ruolo dirigenziale, così è stato. Una parentesi va aperta sul lavoro fatto da Ivano Iacomelli, che costantemente ha lavorato per il capitolo Fattori. Programmare una rinascita senza uno stadio non avrebbe avuto nessun senso.”