Commercio, una crisi irreversibile
Manca anche un progetto per attirare i croceristi che transitano in città. Rimane in sospeso la questione dehors.
Una crisi irreversibile, eppure nella stanza dei bottoni nessuno sembra accorgersene. Dopo la nostra inchiesta sul mondo del lavoro e sulle tante vertenze in piedi nel comprensorio, un altro settore che sta pagando a caro prezzo la crisi è il commercio. La questione, irrisolta, dei dehors e la mancanza dì progettualità sono due delle ancore che tengono bloccato il commercio nella nostra città. Basta farsi un giro per il centro e vedere le tante serrande abbassate; affitti non più sostenibili a fronte di introiti miseri spingono ad un continuo cambiamento nel variegato mondo dell’offerta commerciale, con il risultato che si perdono anche decine di posti di lavoro. Una crisi che viene da lontano ma su cui ha influito anche la decisione di non coinvolgere la città e quindi i commercianti nell’affare croceristi. Milioni di arrivi in porto che non costituiscono affatto un volano per l’economia cittadina, mancando anche quel minimo di iniziativa che possa far restare in città chi, magari, ha già visitato la capitale. Terme di Traiano e non solo, potrebbe essere tappe di un più ampio percorso che non solo coinvolga i commercianti locali ma soprattutto possa creare anche un indotto tutto locale. Ma di questo non sembra che l’amministrazione abbia grande considerazione; nessuna iniziativa ormai da tre anni se si escludono i consueti mercatini che di sicuro non fanno respirare il commercio nostrano. E non dimentichiamo la questione dehors. Mentre al Pincio si continua a studiare, ma lo fanno ormai da tre anni, l’estate e i primi caldi sono in arrivo ma rimane il mistero su come sarà risolta la vicenda. E l’incertezza riguarda quei tanti posti di lavoro, magari temporanei, che avrebbe fatto comodo a decine di persone. E da questa vicenda che può iniziare la risalita del commercio locale, ma a quanto pare nessuno sembra accorgersene.