Il direttore generale dell’Agenzia Dogane e Monopoli Marcello Minenna e il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo hanno siglato l’accordo che dà attuazione ai Protocolli quadro recentemente siglati dall’Agenzia con l’Associazione porti italiani (Assoporti) e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il principale obiettivo è il rilancio della competitività del sistema portuale e logistico dei porti di Roma e del Lazio anche attraverso la completa digitalizzazione delle procedure doganali e l’interoperabilità dei sistemi.

Il protocollo, oltre ad istituire una cabina di regia che definisca e coordini le attività da svolgere e che dovrà riunirsi con cadenza mensile, prevede anche la partecipazione di Adm alle sedute del Comitato di Gestione nel quale vi siano all’ordine del giorno argomenti di interesse e alle sedute dell’Organismo di partenariato della risorsa mare in qualità di uditore.

“Con l’attenzione che l’Agenzia pone allo sviluppo del sistema portuale – ha commentato Minenna – si intende contribuire, attraverso la razionalizzazione e la digitalizzazione dei servizi indispensabili alla vita dei porti, a generare valore aggiunto per il sistema Paese. Stiamo ponendo ogni impegno per attivare tutte quelle sinergie atte a creare un costruttivo e costante dialogo tra le esigenze degli operatori e i compiti istituzionali assegnati all’Agenzia. Contiamo così di sostenere prima d’ogni altra cosa l’import e l’export via mare, ossigeno per la nostra economia e il nostro sistema logistico. Abbiamo gli strumenti per essere altamente competitivi e i porti possono essere il centro della crescita del Paese”.

“Oggi si è avviato un importante processo – ha aggiunto il presidente di Majo – che porterà, tra le altre cose, a velocizzare le procedure riguardanti il controllo delle merci, più volte sollecitato dagli stessi operatori del settore, e che faciliterà ulteriormente la costituzione di un corridoio doganale controllato relativo alla tratta porto di Civitavecchia–Pomezia-Santa Palomba e lo sviluppo del cosiddetto smart terminal – sdoganamento in mare, oltre all’efficientamento della logistica e della sicurezza dei controlli doganali nel porto. Ma il protocollo d’intesa diventa importante e funzionale anche alla creazione della Zona Logistica Semplificata. Dobbiamo infatti essere pronti a cogliere il fenomeno del re-shoring, ovvero della rilocalizzazione nel Paese di siti produttivi in precedenza delocalizzati nelle nazioni asiatiche, che sta assumendo una notevole importanza alla luce del diminuito differenziale del costo del lavoro e di altri fattori produttivi, come la maggiore qualità assicurata dalle aziende nazionali. Peraltro, anche l’epidemia Covid-19 sta esercitando una forte accelerazione in questa direzione anche in ragione della crescita dei costi dei trasporti e dello stoccaggio delle merci. È quindi evidente che una futura area ZLS, se accompagnata anche dalla creazione di una Zona Franca Doganale, può risultare attrattiva per gli imprenditori italiani di ritorno”.

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