“Stigmatizziamo fortemente la decisione, da parte dell’amministrazione comunale di Civitavecchia, di esternalizzare le attività relative allo sfalcio e rimozione discariche abusive, fino ad oggi in capo alla partecipata CSP. Si tratta di una decisione unilaterale, che ci risulta peraltro in aperta opposizione con quanto dichiarato precedentemente dal Comune”.
È quanto dichiarano, in una nota congiunta, il coordinatore regionale Igiene Ambientale della Fit-CISL del Lazio, Massimiliano Gualandri, e Paolo Sagarriga Visconti, della Fit-CISL del Lazio, aggiungendo che “la mancanza di trasparenza con cui sta avvenendo questa operazione è fonte di preoccupazione e tensione tra i lavoratori. Per parte nostra, non vorremmo che l’esternalizzazione fosse il preludio di una possibile privatizzazione, parziale o totale. Chiediamo quindi al sindaco Tedesco un incontro urgente per rilanciare una società che si occupa di servizi essenziali per i cittadini di Civitavecchia e che deve restare interamente pubblica, come dichiarato alle organizzazioni sindacali anche dall’assessore comunale alle partecipate”.
“Laddove restassimo senza risposte – concludono i sindacalisti – non staremo certo fermi a guardare: se si profilasse all’orizzonte la prospettiva unilaterale della privatizzazione, saremmo pronti alla mobilitazione dei lavoratori. Dipendenti e cittadinanza hanno bisogno di un iter solido e trasparente per una partecipata di importanza fondamentale per la città”.
Roma, 5 ottobre 2020
Caterina Mangia
Responsabile Comunicazione Fit-Cisl Lazio