Fuori da ogni vis polemica, ci sembra necessario tornare sulla necessità di un’equa distribuzione delle risorse disponibili e, auspichiamo, prossimamente reperibili, per il rilancio dell’impiantistica sportiva della nostra Città.
Siamo certi che la priorità scelta dall’assessore D’Ottavio e dalla giunta tutta, di progettare un intervento per la messa in sicurezza dello Stadio del Nuoto sia stata dettata da una effettiva urgenza di manutenzionare parti strutturali quali i pilastri di testata, la vasca natatoria, gli ancoraggi degli impianti di condizionamento, la verifica delle masse sospese e gli interventi di coibentazione e impermeabilizzazione della copertura. Tutto per un totale di 150 mila euro.
Siamo altresì persuasi che tutti questi interventi siano stati classificati dagli uffici come manutenzioni straordinarie che dunque rientrino negli obblighi del Comune e non in quelle ordinarie che invece sarebbero comprese negli oneri a carico del concessionario.
Tra l’altro la gloriosa storia della Snc, che è bene ricordare da qualche mese non più presieduta dall’assessore D’Ottavio, non può suscitare che una condivisa soddisfazione per la priorità dell’intervento sulla struttura comunale in concessione.
Tuttavia quello che vivamente auspichiamo, come gruppo Consiliare del Partito Democratico, è un prossimo celere piano di investimenti sulle tante altre strutture che necessitano di urgentissimi interventi di manutenzione straordinaria che, in qualche caso, non consentono la pratica di attività sportive e formative che abbracciano una grande parte della popolazione.
Parliamo del Palagrammatico che attende una radicale ricostruzione per dare una casa decorosa alla straordinaria pallamano, pensiamo allo stadio Fattori che, al di là delle ingenti risorse necessarie, potrebbe prevedere una progettazione con interventi modulari e progressivi e che consentirebbe alla nostra squadra di calcio abbandonare un avvilente nomadismo e nel quale potrebbe nuovamente trovare spazio il ciclismo. Ci riferiamo alla piscina di via Maratona, dove mezza Civitavecchia ha imparato a nuotare e dove sono sbocciati fior di campioni, che non vede una manutenzione straordinaria da circa 20 anni e che si tiene in piedi solo grazie ai lavori che il concessionario autorizzato dal Comune provvede, di volta in volta, ad eseguire a suo carico.
Più in generale tutta l’impiantistica sportiva, dove il Comune ha competenza diretta, ha un’improcrastinabile necessità di intervento e riteniamo che il primo passo fatto dalla giunta Tedesco sia un importante primo passo al quale dovrà seguire un cronoprogramma puntuale di interventi teso a riqualificare un prezioso patrimonio nell’interesse della pratica sportiva e formativa dei Civitavecchiesi.
Civitavecchia 4 ottobre 2019
Marco Piendibene, Marina De Angelis, Marco Di Gennaro