CIVITAVECCHIA – La recente lievitazione dei costi del servizio mensa scolastica per le famiglie di Civitavecchia è una conseguenza diretta delle decisioni politiche adottate dalla precedente amministrazione comunale. Non si tratta di un aumento significativo del costo del singolo pasto, ma della riduzione delle fasce ISEE e dell’eliminazione degli sconti previsti per il secondo e il terzo figlio.

Con la Deliberazione di Giunta dell’8 novembre 2023, infatti, le fasce ISEE sono state ridotte da otto a cinque, e sono stati completamente cancellati gli sgravi del 30% per il secondo figlio e del 50% per il terzo figlio. A partire da un reddito ISEE di 20.000 euro, le famiglie si trovano ora a dover pagare per intero il costo del pasto, un cambiamento drastico rispetto alla precedente soglia di 40.000 euro.

“Senza le fasce intermedie tra i 20.000 e i 40.000 euro, le famiglie del ceto medio subiscono un aumento considerevole delle spese, soprattutto se ci sono due o più figli a carico,” dichiara Stefania Tinti, assessore all’Istruzione. “Questo genera un impatto economico insostenibile per molte famiglie, e la nuova amministrazione comunale non può rimanere indifferente.”

Il capitolato di gara per il nuovo appalto del servizio mensa, costruito sulla base delle delibere della precedente giunta, era già concluso al momento dell’insediamento dell’attuale amministrazione. “A norma di legge, non possiamo modificare né annullare il capitolato di gara già concluso,” aggiunge l’assessore. “Abbiamo però lavorato costantemente con la ditta Vivenda, che gestisce il servizio, affinché venissero apportate varianti che potessero almeno ridurre il danno subito dalle famiglie.”

Tinti esprime il suo forte disappunto per le scelte della precedente amministrazione: “È grave che non sia stato tenuto in alcun conto il valore sociale, educativo e formativo del servizio mensa. Siamo assolutamente vicini alle famiglie e condividiamo le loro preoccupazioni. Per questo motivo, continueremo a mantenere un confronto aperto e costruttivo con la ditta appaltatrice per trovare soluzioni alle difficoltà oggettive che sono emerse.”

L’amministrazione comunale ribadisce il proprio impegno nel cercare di risolvere la situazione, pur nel rispetto dei vincoli legali legati al capitolato di gara.

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