Civitavecchia, la “mascherinata” di Csp
Un bizzarro annuncio delle Ffp2 “gratis” per le scuole apre a una serie di domande su gestione dei fondi pubblici e sul rispetto delle normative. E ci sono anche altri vecchi interrogativi rimasti irrisolti…
Una gran bella notizia quella data da Csp la scorsa settimana.
Peccato che porti con sé tanti interrogativi, inquietanti nella misura in cui si parla di soldi pubblici (sia statali, che comunali) e quindi si dovrebbe usare la massima prudenza.
La municipalizzata ha annunciato in pompa magna che alcune delle sue Farmacie saranno in grado di fornire mascherine Ffp2 alle scuole cittadine gratuitamente, in virtù di una adesione ad un protocollo.
La distribuzione delle mascherine è infatti prevista da una circolare ministeriale del 1 febbraio, operazione che fa riferimento a 45 milioni da stanziare alle farmacie che hanno aderito.
Tutto bene. Non sfuggirà però che sulle mascherine c’è un prezzo calmierato, in virtù del quale il costo presso i fornitori è di 30/35 cent iva compresa, quindi come possono regalarle? Con fattura a 0?
Ricordiamo che CSP non è un ente pubblico (anche se il Comune deve rifondere, come spessissimo ha fatto, i soldi che perde).
Tralasciamo (per ora) altre leggi, in particolare quelle sul commercio, con particolare riferimento alla concorrenza sleale e all’aggiotaggio, e torniamo a come usciranno quelle mascherine dalle farmacie in direzione delle scuole: considerando che la fattura a 0 non esiste, verrà emesso uno scontrino? Di che importo?
Fin qui le mascherine, ma c’è poi l’altro servizio (quello dei tamponi rapidi) sul quale altre domande sono da porsi, alla ricerca di risposte in grado di fugare gli inquietanti dubbi sollevati. Anche qui, pubblicizzare i tamponi come “gratuiti” quando invece si incassano 15 euro a ricetta, significa non dirla tutta…
Sono infatti gratis soltanto se lo Stato rimborsa.
Ma i tamponi vengono eseguiti secondo i rigidi protocolli di valutazione del rischio biologico?
È rispettata la procedura di sicurezza per il contrasto e contenimento del contagio da Covid 19?
Domande da porsi guardando al contesto logistico delle farmacie comunali cui fa riferimento il comunicato della scorsa settimana.
Certo, non si potrà fare tutto questo alla farmacia della stazione, inaugurata in pompa magna e chiusa con una situazione fallimentare che da queste colonne fummo in grado di pronosticare da subito (chissà perché non se ne rese conto la gestione commerciale di Csp, che ci dicono non a caso essere la stessa attuale). E ciò ci dà la sponda per chiudere con una domanda, che già avanzammo, e che restò senza risposta: si poteva chiudere quella farmacia, ai sensi delle rigide leggi vigenti in materia?