Civitavecchia, l’Unione inquilini chiede al Consiglio comunale di sostenere un Piano nazionale di edilizia residenziale pubblica
la situazione di forte disagio abitativo in cui versa Civitavecchia è nota e annosa.
Circa 600 famiglie sono in graduatoria e attendono da anni l’assegnazione della casa popolare, perché non si reperiscono nuovi alloggi ERP; esiste un patrimonio pubblico e privato lasciato in abbandono che potrebbe essere riutilizzato e destinato ai fini di edilizia residenziale pubblica a canone sociale; oltre 400 famiglie hanno ottenuto un minimo contributo straordinario per l’affitto a seguito del Covid, assolutamente insufficiente; numerose sono le convalide di sfratto pronunciate dal Tribunale, la cui esecuzione è sospesa fino al 30 giugno 2021.
Il perdurare della emergenza Covid ha aggravato ancora di più la precarietà abitativa di tante famiglie che versano in condizioni economiche disagiate.
La precarietà abitativa è simile a molti comuni italiani, dai grandi centri metropolitani ai comuni di più piccole dimensioni. E’ una questione nazionale.
Per questo chiediamo un Piano nazionale di edilizia residenziale pubblica a canone sociale e ora l’occasione straordinaria è data dal Piano del Recovery Fund, che il Governo si appresta a definire. E’ necessario che una quota dei 209 miliardi di euro sia destinata a realizzare case popolari senza consumo di suolo.
Unione Inquilini sta chiedendo agli amministratori di Comuni e Regioni di agire in tempo per realizzare questo importante obiettivo. Vi proponiamo perciò di portare alla discussione in Consiglio comunale un Ordine del giorno quanto più condiviso sull’argomento. Sottoponiamo alla Vs. attenzione l’allegata nota con una bozza di odg.
Certi che vorrete accogliere la nostra proposta, inviamo cordiali saluti e i migliori auguri di Buon anno e buon lavoro.
Unione Inquilini Civitavecchia
Maurizio Puppi