Civitavecchia, mamme positive al covid-19: la Asl Roma 4 fa chiarezza
“Diventare madri è un percorso meraviglioso, che ogni donna dovrebbe vivere con serenità e sostegno non solo da parte della famiglia, ma anche delle istituzioni e in primis, dalla Sanità.”
sono queste le parole del direttore generale Giuseppe Quintavalle che aprono l’Agenda di Gravidanza introdotta da qualche anno nel Percorso Nascita della Asl Roma 4.
Un messaggio di cuore che il Direttore ha voluto mantenere dotando il percorso nascita di tutti quegli elementi che permettono alla neo mamma e al suo bambino di vivere un’esperienza indimenticabile: l’esperienza più bella della vita. La Asl Roma 4 ha dimostrato in questi ultimi anni il suo attaccamento al voler dare la “paternità” ai bimbi di Civitavecchia e dintorni, puntando con professionalità e soprattutto umanità, a tenere non solo aperto un punto nascita in pericolo di chiusura, ma anche a garantire il sostegno a tutte le mamme del territorio attraverso un percorso integrato che accompagna la nuova famiglia dalle lineette del test di gravidanza, al sostegno all’allattamento al seno.
E’ stato doloroso apprendere che quattro mamme sono risultate positive al coronavirus. I tamponi sono stati fatti richiamando le mamme che avevano partorito negli ultimi 20 giorni (18 mamme) e il sapere che il virus aveva attaccato delle mamme che avevano appena iniziato la loro nuova vita nel nuovo nucleo familiare non ci ha lasciato certo indifferenti. E’ stato doloroso anche leggere questa mattina la testimonianza della mamma che ha colpevolizzato l’azienda per imprecisioni e superficialità. Ma è comprensibile la rabbia, la paura, il sentimento di frustrazione per non aver potuto vivere i primi meravigliosi giorni di vita di un figlio, nel modo più sereno possibile. Questo è da comprendere.
La Asl Roma 4 è comunque una istituzione, e come tale, se si viene attaccati, è necessario fare chiarezza elencando i fatti, i dati, e le date.
1- La mamma afferma che la colpa è di chi non ha predisposto il tampone a tutto il personale.
Si informa che il tampone è stato effettuato il 12 marzo a tutto il personale dell’ostetricia ancora prima delle indicazioni regionali del 23 marzo. I risultati erano tutti negativi.
2- La mamma dichiara “A mio marito non è stato eseguito il tampone quando l’abbiamo fatto io e mia figlia”
La signora ha partorito il 24 marzo ed è stata dimessa il 28 marzo. Durante la degenza non ha avuto contatti con i marito in quanto il reparto era chiuso ai parenti.
E’ stata chiamata per eseguire il tampone lei e la bimba il 30 marzo. Non è stato eseguito nella stessa giornata il tampone anche al marito in quanto il contatto a domicilio era troppo breve per identificare una positività. Il marito ha effettuato il tampone il 4 aprile ed è risultato negativo.
3- Sono stata mandata a casa e non mi è stato fatto alcun tampone.
La positività dell’operatore è stata individuata successivamente alla dimissione.
Dopo 3 giorni è arrivato l’esito del tampone della signora e dopo 5 giorni quello della bambina.
Il referto della signora è stato comunicato il 1 aprile contestualmente al MMG e al PLS ed è stata inviata una mail con le indicazioni per l’isolamento fiduciario per il marito e la bambina sorellina.
Il referto della bimba è stato comunicato il 3 aprile
4- la mamma afferma “Un signore del mio palazzo mi ha fatto una puntura ma non è stato tamponato”.
Il signore e la sua famiglia sono stati messi in isolamento fiduciario e tamponati tutti.
5- La mamma afferma che sono osservati protocolli rigidi al Bambino Gesù di Palidoro
Si fa presente che mamma e bimba sono stati accolti in un reparto COVID. La ostetricia del san Paolo dove ha partorito non è un reparto COVID.
Queste precisazioni erano doverose da parte della Asl, fermo restando la nostra vicinanza alla mamma e a tutta la sua famiglia. Le auguriamo presto di tornare a casa e vivere finalmente la sua gioia nel pieno della serenità e dell’amore della famiglia.
Asl Roma 4