«Le polemiche politiche, soprattutto quando si è in clima elettorale, sono la cosa più prevedibile da trovare sui mezzi d’informazione. Non mi stupisce la polemica né mi sorprendono le rivendicazioni o gli insulti. Quello che mi lascia sempre basito è la scorrettezza. Non ci posso fare niente, mi hanno educato così. Per questo, quando ho letto le dichiarazioni del consigliere dei 5 Stelle Enzo D’Antò sul “Museo del Mare” sono saltato sulla sedia, invece di mettermi a ridere come sarebbe stato naturale, viste le inesattezze e i “non detto” che infarcivano il suo comunicato. Che sia il Palmieri – direttore del Centro Archeologico Studi Navali e promotore dell’esposizione al Maschio del Forte Michelangelo – a voler muovere le acque è normale. Ma un politico navigato come D’Antò dovrebbe essere più prudente. Le sue dichiarazioni sono più che surreali perché, quando si occupò dell’esposizione, l’ex assessore dei 5 Stelle, invece di seguire gli iter necessari – senza bandire una gara, insomma – pensò bene di procedere a un affidamento diretto con il quale consentiva all’associazione di Palmieri di allestire l’esposizione all’interno del Forte Michelangelo. Senza seguire le procedure cui sono tenuti gli Enti pubblici. Nessun accordo o intesa con Regione o Ministero. Ma non funzionano così le cose, non stiamo a casa nostra, che ospitiamo chi ci pare senza rendere conto a nessuno, né siamo un’azienda privata che affitta spazi o li concede a chi vuole. E a parte il fatto che per aprire un Museo al pubblico all’interno del Forte servirebbe una manutenzione straordinaria dispendiosissima (dalla sicurezza alle messe a norma degli impianti, dai sistemi antincendio fino all’abbattimento delle barriere architettoniche per l’accesso dei disabili), bisogna ricordare che il rapporto che il Comune ha con la Capitaneria di Porto per l’utilizzo del Forte non consente lo sbigliettamento, se non nei limiti del pareggio dei costi (e nessuno fino ad oggi ha proposto alcuna sponsorizzazione per sostenere le ingenti spese). Pochi giorni fa il vicesindaco Magliani ha accompagnato per un sopralluogo al “museo” l’assessore regionale alla Transizione ecologica Roberta Lombardi, che si è potuta rendere conto della distanza siderale tra quello che le avevano detto e la situazione reale. L’Amministrazione comunale ha tutte le intenzioni di dare alla città un Museo del Mare, anche partendo dall’esposizione già messa a disposizione dal Centro Archeologico Studi Navali, ma le cose vanno fatte a regola d’arte, non arraffazzonate o, peggio, di straforo». Così il consigliere Pasquale Marino.