La città è ferma, la città è in ginocchio: non c’è dubbio che il Coronavirus è responsabile di avergli dato il colpo di grazia. Tutte le difficoltà prima esistenti si sono amplificate, e di molto, con la pandemia. Ora, dopo questi tre mesi drammatici vissuti all’insegna del disorientamento la città deve ripartire, deve ritrovare sé stessa, la sua bellezza, la sua capacità di produrre non solo reddito ma anche tranquillità e serenità familiare. Per questo non bisogna cercare alibi ma guardare avanti, e cogliere tra le opportunità che il futuro ci riserva quelle più utili per far decollare la nostra economia, abbattere la disoccupazione, ridare a tutti la speranza di una dignitosa esistenza.
Tutto questo non sarà possibile se si lasciano soli commercianti, artigiani, liberi professionisti, piccoli e medi imprenditori ed altre categorie pensando che basti loro l’aiuto dello stato o della regione. No, non può bastare: sicuramente qualcosa si muoverà ma non coinciderà con le attese di questi settori. Per questo c’è bisogno della presenza forte e costante dell’amministrazione comunale, cosa che ancora non riusciamo a vedere. E dopo una anno dal suo insediamento e dopo cinque dalla precedente amministrazione era lecito aspettarsi di più. Purtroppo questo di più non c’è stato, sicuramente non è stato percepito.
I grandi problemi sono ancora tutti lì e non sappiamo ancora per quanto tempo, in attesa di essere affrontati e risolti. Terme, area ex Italcementi, Privilege diventeranno o no altrettante occasioni per produrre reddito, in grado di dare lustro e ricchezza alla città ? L’area di Fiumaretta che fine farà ? avrà mai un ruolo significativo nel futuro economico della città ? CSP potrà mai essere un’azienda capace di offrire servizi con costi compatibili con le esigenze e le aspettative della città ? La zona industriale conoscerà un rilancio tale da offrire risposte occupazionali e da attrarre nuovi investitori ? L’assetto urbanistico potrà mai essere adeguato alle esigenze che i mutamenti del tempo richiedono ? Sulla proposta Enel non diciamo più niente ? ci sono decine di aziende e centinaia di lavoratori che aspettano con ansia di conoscere quale sarà il proprio futuro. L’amministrazione comunale deve farsi sentire. Non meno importante per la città è il futuro riservato al tratto di costa che va dalla centrale termica alla Frasca che rischia seriamente di essere “interdetto” con la realizzazione dell’impianto di piscicoltura a mare e per le limitazioni che esso comporta. Sino ad oggi a parole sono arrivate ampie assicurazioni sul suo avvenire che però, per quanto ci consta, non trovano riscontro in conseguenti atti amministrativi. La città vuole una iniziativa chiara e risolutiva, non parole.
E’ chiaro che per dare risposte alla crisi e per affrontare in particolare i problemi elencati c’è bisogno di un’amministrazione comunale forte, coesa capace e piena di iniziative. Il contrario di quello visto sinora. Civitavecchia ha bisogno di un grande progetto di rilancio e non delle liti per una poltrona, né di minacce di dimissioni. Ha bisogno di amministratori che sappiano cosa fare e su questo rendere edotta la città. Per ciò che ci riguarda abbiamo sostenuto convintamente questa amministrazione in campagna elettorale parchè abbiamo ritenuto che potesse dare le risposte che tutti attendevamo. Non è stato così, almeno sino ad ora. Non possiamo non dire di essere delusi di questo primo anno; vogliamo augurarci che il futuro sia diverso, all’altezza delle aspettative. Non siamo intervenuti di proposito sulla minaccia di dimissioni del sindaco perché nessuno più di lui conosce i motivi che lo hanno spinto a tanto. Dall’esterno possiamo solo dire che non di questo c’è bisogno, ma di rimboccarsi le maniche e farlo seriamente.
Il coordinamento del POLO CIVICO