L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale guidata da Francesco Maria Di Majo piomba nel caos per causa della Port Authority Security. Ieri è scaduto il mandato dell’amministratore unico Umberto Saccone ed erano previste due differenti assemblee. La prima alle ore 12 per i ringraziamenti e i saluti all’ex generale, la secondo, alle 14, per la nomina del sostituto e quindi del nuovo amministratore della società di sicurezza e vigilanza portuale.
Andata in scena la prima con un’ora di ritardo, sembrerebbe che la seconda sia stata “sospesa” per motivi tecnici. I motivi sembrerebbero la concausa della nota inviata dall’ex amministratore Saccone al presidente Francesco Maria Di Majo dove avrebbe chiesto una proroga di 120 giorni per chiudere un bilancio che, a quanto pare, non “quadra”.
Una richiesta che ha gettato scompiglio nell’AdSP perché, rappresentando il socio unico, si ritrova nelle condizioni di non poter chiudere il bilancio entro il 30 aprile. Il buco che Di Majo dovrebbe coprire pare oscilli tra le 200 e le 300 mila euro. Una situazione questa critica e che potrebbe significare molto per questa azienda che, così com’è impostata, è sempre molto border line e rischia di vedersi costretta a portare i libri in Tribunale.
Notizie più precise non si riescono ad avere perché, come ormai è evidente a tutti, sia sul sito portidiroma.it che in quello della pasecurity.it nella parte dedicata alla trasparenza si riesce a trovare ben poco. Anzi nulla. Quello della PAS poi non ne parliamo. Sembra fermo agli albori di internet e la mancanza di informazioni e la militarizzazione avviata ormai da quasi due anni della società impedisce a chiunque di avere idee chiare su quanto stia accadendo al suo interno.
Anzi, l’unica cosa abbastanza chiara è la consulenza per il 2018 affidata alla MMP e Associati che per occuparsi di questo bilancio in negativo ha ricevuto la bellezza di 39mila euro di compenso, praticamente 20mila euro in più a quelli spesi negli ultimi tre anni dalle passate gestioni (guarda).
Questa mattina abbiamo provato a raggiungere telefonicamente l’ex (a patto che non abbia avuto deroghe provvisorie) amministratore della PAS Umberto Saccone ma non ci ha risposto e quindi non siamo stati in grado di avere risposte più esaustive sulla vicenda.
Altro grave problema è il comitato di gestione. Non solo è monco per l’esclusione d’ufficio del rappresentante del Comune di Civitavecchia, Francesco Fortunato, ma, a quanto pare, è in procinto di cambiare ancora. Il Movimento 5 Stelle, o meglio, la sindaca Raggi, sembrerebbe aver trovato un sostituto all’attuale dirigente che non ha tempo da dedicare alle riunioni del comitato di gestione e questo nome è davvero interessante. Ovviamente non lo anticipiamo per non rovinare la sorpresa.
aggiornamento 11.00
Dopo la pubblicazione dell’articolo siamo stati raggiunti telefonicamente dal direttore tecnico della PAS, Vincenzo Conte il quale ha tenuto a precisare:
La richiesta di proroga di 120 giorni è fisiologica nelle società in house. I conti sono in regola e come ha scritto è la società MMP e Associati, alla quale ci siamo rivolti, a non aver concluso ancora l’Audit. Aggiungo che, è anche in corso l’accertamento dell’Agenzia delle Entrate per l’anno 2015 e che quindi molta della documentazione necessaria non è nella nostra disponibilità. Accertamenti che stabiliranno anche la corretta gestione dell’ente con azioni di responsabilità verso i vecchi amministratori se ne sarà necessario. In rispetto della Legge Madia, il dottor Umberto Saccone ha cessato le sue funzioni e, al momento, a ricoprire quel ruolo è il collegio dei revisori. Nei prossimi giorni il presidente Francesco Maria Di Majo provvederà alla nomina del nuovo amministratore.
(Fonte: www.etrurianews.it)