Mentire non è una cosa facile, innanzitutto perché è una scelta e un atto volontario. Chi mente sa che sta dicendo il falso e, quindi, ha in mente l’idea del vero. La prima cosa che il bugiardo riconosce è la verità che deve alterare, manipolare o nascondere. C’è, dunque, un processo cognitivo in atto mente il bugiardo parla, quello di convincere prima di tutto se stesso che la bugia regga e funzioni nel suo scopo di velare la realtà dei fatti. Il cervello è sotto stress, perchè deve tenere contemporaneamente presente la versione reale e quella falsa, costruire la trama della bugia perchè sia credibile e convincente per sè e poi convincere voi che le cose stanno come vuole farvi credere. Studi scientifici di carattere psicofisiologico hanno dimostrato che quando una persona mente si attivano, a livello fisiologico, diversi segnali tipici dello stress e dell’ansia, come l’aumento della sudorazione, della ventilazione polmonare e dei battiti cardiaci, la dilatazione della pupilla, ecc. A livello dei comportamenti non verbali si noterà lo sguardo fisso su un punto morto o sfuggente al vostro, accavallerà le gambe o incrocerà le braccia o, mentre parla, porterà le mani fino al volto accarezzando parti del suo viso, stropicciando gli occhi o mangiandosi le unghie. Questi sono segnali di chiusura e difficoltà generati dallo stress e dall’ansia di mentire volontariamente perchè, ripeto, chi mente conosce la verità che sta manipolando. Per quanto riguarda gli occhi è importante ricordare i tipici movimenti che inconsciamente facciamo con essi. Quando si cerca di ritrovare informazioni nella memoria gli occhi si muovono verso sinistra, mentre se si tratta di informazioni inventate, e quindi la persona mente, lo sguardo si muoverà verso destra. Se ci troviamo davanti a persone mancine, osserveremo stessi movimenti oculari, ma al contrario. Altre cose da osservare sono lo sbattere le palpebre più volte e lo stropicciarsi gli occhi. Altri segnali fisici ed espressivi di chi mente sono i falsi sorrisi, il tono della voce alterato, un’improvvisa deglutizione o l’aumento della necessità di bere acqua o inumidire le labbra e l’aumento dell’ammiccamento delle palpebre. Questo tasso può aumentare di ben 8 volte del normale a seguito di una bugia. Spesso inconsciamente il bugiardo si strofinerà o toccherà il naso a causa di una scarica di adrenalina che apre i capillari del naso e procura prurito. Chi sta per mentire può anche tendere a coprirsi la bocca o gli occhi. Inoltre non rispondono mai direttamente alle domande se non per niente, hanno tempi di risposta più lunghi del normale perchè devono elaborare la risposta in relazione alla bugia raccontata e a volte balbettano. Questi gli elementi essenziali, che ci sono sufficienti per capire la responsabilità del bugiardo. Chi mente sa quello che sta facendo, sceglie di manipolare la realtà per un proprio vantaggio, si impegna e compie un lavoro mentale molto stressante e ansiogeno, per nulla piacevole. Mentire è una scelta, una responsabilità, un lavoro. Per questo è possibile scoprire se una persona ci sta mentendo, perchè per farlo deve tenere sotto controllo tante cose contemporaneamente e velocemente sottoponendosi ad uno stress. Lo stress produce delle modificazioni psico-fisiologiche facilmente individuabili se si conosce bene la persona in stato di normalità e calma. E’ importante, infatti, osservare bene la persona nella sua quotidianità o quando è tranquilla. Impareremo il suo timbro e il suo tono di voce, la sua energia, la sua postura, i movimenti dei suoi occhi quando ci parla del più o del meno o di fatti accaduti, lo conosceremo quando ci sorride. Se possediamo queste informazioni di base le bugie avranno le gambe corte.
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