COME SUPERARE IL CONFLITTO. di Alessandro Spampinato (2^ parte)

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Razionale e irrazionale convivono dentro di noi e spesso vanno in conflitto complicandoci la vita fino al dramma. Il secondo punto riguarda gli aspetti anatomo-fisiologici che presiedono all’attività psichica. Sappiamo oggi dalle neuroscienze che questi due aspetti della nostra psiche trovano una loro corrispondenza nei nostri due emisferi cerebrali, il sinistro e il destro dando vita a due veri e propri cervelli in uno. Ed ecco qui il problema. Ma la terza spiegazione completa l’argomento e chiude il cerchio. La così detta “educazione” ricevuta. Sin da piccoli ci addestrano al conflitto, alla contraddizione e alla competizione ammantando e infarcendo il tutto di bei discorsi logici e razionali. Quante volte da piccoli ci siamo sentiti dire: “corri ma non sudare!”, “strilla piano che fai rumore”, “vai al parco a giocare ma non sporcarti”, “quando parli con me devi stare muto!”, “disponetevi in ordine sparso”, “giudicare è sbagliato”, fino alle assurdità con cui siamo diventati adulti tipo: “ Dio esiste  ma è trascendente”, “dobbiamo difendere la pace a tutti i costi, anche con la guerra” e cose di questo genere. In sostanza siamo cresciuti con questa figura retorica chiamata ossimoro che ci ha tracciato la via e insegnato che “l’amore non è bello se non è litigarello”, “ti amo da morire”, “o mi sposi o ti lascio”, “il dolce soffrire”, ecc. ecc. Siamo cresciuti a pappe di papà o mamma perché le nostre non ci piacevano e a contraddizioni come: “ti picchio per il tuo bene” o “le botte che ti ho dato fanno più male a me che a te”. Viviamo di schizofrenie, di scissioni e proiezioni di parti di noi e spesso facciamo da specchio all’inconscio di chi incontriamo lungo la nostra via. Finché rimaniamo prigionieri della nostra stessa dualità disordinata e grezza il mondo e le relazioni non possono che risultare complicate e pericolose. Finché non impariamo a conoscerci e a lavorare questa strana e fantastica sostanza di cui siamo fatti il nostro cammino non è un’armoniosa avventura dei sensi e della coscienza ma, per dirla alla Vasco Rossi: “tutto un equilibrio sopra la follia”. Solo dopo aver capito, lavorato, armonizzato e rettificato la nostra materia duale possiamo accedere alle armonie, alle bellezze e alle conoscenze Vere che sono riservate alle persone compiute, adulte e meritevoli.

fine