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Integrata inoltre la denuncia-querela depositata alla Procura della Repubblica di Civitavecchia.

Difendere contro ogni attacco l’ecosistema del lago di Bracciano è uno dei nostri obiettivi prioritari. Il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano non abbassa la guardia e annuncia che, in linea con gli scopi statutari per i quali si è costituito, e con il prezioso contributo di un pool di avvocati che si è messo a disposizione in modo del tutto volontario, ha presentato ieri una ulteriore integrazione alla denuncia-querela depositata il 20 giugno 2017 alla Procura della Repubblica di Civitavecchia e si è costituito inoltre nel procedimento pendente presso il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche derivante dal ricorso della sindaca di Roma Virginia Raggi avverso l’ordinanza che stabilisce riduzioni per il mese di agosto e lo stop alle captazioni dal lago di Bracciano dal 1° settembre 2017.

Preso atto inoltre del decreto di calamità naturale approvato dal Governo il 7 agosto e del conseguente stanziamento di 19 milioni di euro per il Lazio il Comitato auspica che questi fondi vadano davvero anche a ristoro degli ingenti danni subiti, sotto vari aspetti, dal territorio sabatino e non siano dirottati anche indirettamente a beneficio di quanti hanno gravi responsabilità anche di carattere penale per questo stato di cose.

Il Comitato ribadisce che in questa delicatissima fase è necessario che i controlli sulle captazioni Acea dal lago di Bracciano vengano affidati ad un soggetto terzo, quale ad esempio il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri alla luce anche del procedimento avviato dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia e che vede indagato il presidente pro tempore di Acea Ato 2 Paolo Saccani.

Il Comitato chiede inoltre che da oggi i dati sull’effettivo prelievo dal lago di Bracciano siano resi pubblici.

 

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