Comitato Difesa Lago di Bracciano: “ora che il fronte è unito passare subito ad azioni per fermare Acea”
Il commento alla riunione tra istituzioni locali, associazioni e cittadini del 31 maggio.
Il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano commenta con favore l’esito dell’incontro che si è tenuto ieri presso il Consorzio Lago di Bracciano convocato dai sindaci di Trevignano, Anguillara e Bracciano, dal presidente del Parco Bracciano-Martignano e dal Consorzio Lago di Bracciano. E’ ormai chiaro che per affrontare la questione dei prelievi Acea dal lago che sono alla base ormai di un disastro ambientale, si è consolidato un fronte comune che unisce amministrazioni, associazioni, comitati e cittadini. Tutti, davvero, dalla stessa parte. E’ emerso chiaramente il ruolo che la Regione Lazio ha in questa vertenza ambientale. Comune inoltre l’intento di adire, con azioni specifiche, le vie legali ed amministrative per scongiurare ulteriori gravi danni ad una risorsa come il lago di Bracciano che è sito di interesse comunitario. Da più parti sono emerse chiare le responsabilità di Acea per non aver fatto programmazione ed investimenti e che ha trasformato una riserva idrica d’emergenza, come era nei patti alla base della concessione del 1990 al Comune di Roma, come una fonte di approvvigionamento ordinaria che dà acqua oggi a ben 74 comuni. Chiamato in causa anche il Comune di Roma, azionista di maggioranza della spa, che incamera ingentissime somme che andrebbero reinvestite nell’efficientamento della rete idrica. In dieci giorni il lago è ulteriormente calato di 5 centimetri. Ribadito in chiare note dagli amministratori locali presenti che lo zero idrometrico da considerare è quello posto dalla Regione per il tramite del Parco di Bracciano-Martignano. Come Comitato, ora che l’intero territorio sabatino, è intenzionato a difendere il proprio lago, ribadiamo la nostra intenzione a sottoscrivere azioni di carattere legale ed amministrativo, in modo unitario con il fronte comune che si è venuto formando, per fermare le captazioni e proseguiamo nella stesura di una specifica proposta di legge di iniziativa popolare mirata a definire, nel solco di leggi esistenti, la “Istituzione di una Autorità per il controllo dell’uso delle acque disponibili nel territorio” anche con l’assistenza legislativa della Regione Lazio che ha accolto, in data 15 maggio 2017, una nostra richiesta in tal senso. E’ importante infine proseguire nell’opera di sensibilizzazione dei cittadini del territorio, ma anche e soprattutto dei cittadini, romani in primis, ma anche di altri comuni serviti da Acea Ato 2, che subiranno inevitabilmente le conseguenze dello stato di fatto e che saranno invitati con specifiche ordinanze, sollecitate dalla stessa Acea, a ridurre drasticamente il consumo di acqua.