Civitavecchia è capofila di un progetto di implementazione dimostrativo finalizzato ad alimentare utenze portuali dedicate con energia sostenibile e idrogeno verde prodotto da fonti rinnovabili all’interno del porto commerciale di Civitavecchia.

Non era semplice né scontato, altri porti non sono riusciti a superare le difficoltà e non ce l’hanno fatta, e ce ne dispiace.

Questo è il primo passo, arrivare davanti alla Commissione Europea e presentare un progetto credibile e praticabile. Questo abbiamo fatto presentando la proposta ZEPHyRO (Zero Emission Civitavecchia Port through a green HydRogen ecosystem) in un bando europeo.

Questo per noi è il progetto pilota, fratellino più piccolo del più ambizioso Porto Bene Comune, che prevede la totale ambientalizzazione di tutto il porto commerciale con fonti rinnovabili (eolico e solare) e produzione di idrogeno verde.

Praticamente abbiamo immaginato e reso realistica la visione di futuro del quale parliamo da tempo, con dati e conti alla mano.

Il progetto ZEPHyRO intende fare di Civitavecchia un esempio “faro” di porto verde realizzando su scala reale una serie di impianti dimostrativi da inserire nel bilancio energetico del porto. Tali realizzazioni, utilizzando energia rinnovabile e idrogeno verde, consentiranno una dimostrazione fattuale su scala significativa dell’utilizzo delle tecnologie pulite e della catena dell’idrogeno in ambito portuale, considerato uno degli ambiti di più difficile “defossilizzazione” in Europa. ZEPHyRO dimostrerà che è possibile realizzare la “de fossilizzazione del porto” attraverso l’uso di rinnovabili e l’impiego dell’idrogeno come accumulo energetico sia da riconvertire in elettricità
quando necessario sia come combustibile per sistemi di movimentazioni merci. L’edificio dell’Autorità sarà a zero emissioni, mezzi d’opera andranno con energia rinnovabile ed idrogeno, le batterie dei traghetti CivitavecchiaBarcellona saranno connesse a un punto di ricarica alimentato ad idrogeno verde: tali navi utilizzeranno l’elettricità necessaria a bordo mantenendo i motori spenti.

Il progetto, di cui si è fatto promotore sin dalla scorsa estate il Comitato Sole, prevede un finanziamento europeo di circa 25 milioni di euro in totale, e sta a dimostrare che è possibile e praticabile tutto ciò, ed è replicabile in scala più grande: Porto Bene Comune. Eolico off-shore e solare per la produzione di energia primaria, bonifica e trasformazione del sito di Torre Nord per produrre l’idrogeno verde, da utilizzare nel porto e per la logistica integrata. Un intero ecosistema energetico quale polo di ricerca e innovazione su scala reale dimostrativo nazionale e mediterraneo. Civitavecchia non ha bisogno di nuove centrali a gas. Le fonti rinnovabili sono pronte e mature per essere impiegate. Tutto a favore dell’ambiente e dell’occupazione, su un territorio che da troppo tempo sconta queste due drammatiche realtà.

Ringraziamo l’Autorità Portuale di Civitavecchia che, prima nella persona dell’ex Presidente Francesco Maria Di Majo e poi nella persona dell’Attuale Presidente Giuseppe Musolino, al quale diamo il benvenuto e l’augurio di buon lavoro, si è attivata per poter partecipare al bando rivendicando per Civitavecchia un ruolo di primo piano.

Un caloroso grazie ai tecnici Angelo Moreno e Franco Padella, senza la cui visione concreta tutto questo non sarebbe stato possibile.

Infine un grazie a noi, Comitato S.O.L.E., che ci siamo rimboccati le maniche e ai tanti cittadini di Civitavecchia e del territorio che hanno creduto che tutto questo fosse realizzabile.

Questa è la via, un altro futuro è possibile.

Comitato S.O.L.E.

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