Enel sfrutterà così il provvedimento varato dal Mise sul capacity market, che prevede oltre un miliardo di euro all’anno per i prossimi quindici anni alle centrali termoelettriche che assicureranno la capacità elettrica. Mi auguro che i Ministeri competenti e la Regione Lazio non si facciano dettare la linea da Enel, che invece dovrebbe essere indirizzata nel quadro delle politiche energetiche-ambientali nazionali e regionali.
Comunque, con una lettera del dieci ottobre scorso indirizzata alla società elettrica e ai Ministeri ed Enti coinvolti, ho espresso preoccupazione, prendendo atto che Enel, disattendendo gli impegni assunti con il Comune con l’accordo approvato in Consiglio Comunale nel novembre del 2016, ha deciso di non procedere più al programma di dismissione e conversione della centrale Alessandro Volta, ma proseguire nella produzione di energia elettrica nel sito di Montalto di Castro. In particolare ho rilevato che il revamping, di quattro delle otto unità turbogas, costituisce un vincolo di lungo termine per il riutilizzo del sito per fini diversi. Un vincolo allo sviluppo turistico ricettivo ed ecosostenibile del territorio del Comune, che compromette il lavoro precedentemente avviato d’intesa con l’azienda elettrica.
Contestualmente gli ho anticipato che nelle prossime ore chiederemo ulteriori chiarimenti tecnici, anche alla luce delle considerazioni ambientali, correlate al progetto in questione. Vigileremo su tutte le procedure e garantiremo al meglio la nostra comunità. Ho altresì comunicato che il parere alla richiesta di rifacimento degli impianti al momento è contrario.
Capisco la forte attrattiva economica che ha spinto Enel, su invito dei nuovi programmi europei e di governo, ad interessarsi al capacity market, ma non tollero un cambio di rotta senza discuterne per tempo con il sindaco, la giunta, il consiglio comunale, i cittadini, proponendo soluzioni compensative adeguate, riportate in un accordo negoziale, in favore della comunità, delle attività agricole, di quelle turistico ricettive, ecc.
Al momento l’unica certezza è che “economia circolare”, questa volta ha assunto un significato diverso: chiusura del cerchio e ritorno alle origini, pertanto mi aspetto che Enel retroceda dalla sua posizione e si apra alle istituzioni locali”.