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«Dalla Regione non c’è la volontà del coinvolgimento allo sviluppo turistico-culturale del parco naturalistico e archeologico di Vulci, uno dei siti più importanti dell’Etruria meridionale».

Lo dichiara il sindaco Sergio Caci a seguito di una missiva inviata nel novembre scorso al Presidente Zingaretti e agli assessori e consiglieri regionali, in base alla quale chiedeva di rispettare la convenzione Stato/Enti locali n. 690/99 – con particolare riferimento all’art.6 – (firmatari Mibact, Regione Lazio, Provincia di Viterbo e i comuni di Montalto di Castro e Canino) in cui la Regione Lazio “riconosce il parco archeologico di Vulci e il suo ambito paesaggistico come attrattore culturale e componente essenziale del contesto di vita della collettività, e ne promuove la più ampia fruizione culturale e turistica…”.

«Dei 500mila euro richiesti alla Regione – aggiunge il sindaco Sergio Caci – ne sono stati stanziati solo 20mila. Una vergogna! Considerato la complessa gestione del parco e l’articolata attività di scavo archeologico e conservazione dei reperti, nella quale vi è l’apporto della Soprintendenza che, tra l’altro, si è attivata presso il Mibact per auspicare la formazione di crisi per venire incontro alle esigenze di gestione ordinaria di Vulci, il comune di Montalto impegna 650mila euro l’anno, a cui si aggiungono periodicamente ulteriori contributi di natura straordinaria. A fronte di ciò, di tutti i consiglieri contattati – tuona il sindaco – hanno risposto all’appello solamente quelli appartenenti agli schieramenti di centrodestra e, in un primo momento, del Movimento Cinque Stelle.

Infatti, i consiglieri Laura Cartaginese e Giuseppe Simeone (Forza Italia), hanno da subito preparato un emendamento che chiedeva proprio l’inserimento nel Bilancio previsionale della Regione dei 500mila euro in favore di Vulci, per il 2019. Per i consiglieri del Pd sarebbe invece stata un’occasione di passare dalle parole ai fatti. Ancora peggio il Movimento Cinque Stelle che, in un primo momento, si era interessato, per poi decidere di non sostenere più la richiesta. Nello specifico – continua il sindaco Caci – il consigliere Silvia Blasi mi ha chiesto informazioni e si è prodigata per farmi conoscere il consigliere che si sarebbe occupata dell’emendamento: l’On. Francesca De Vito, la cui segreteria mi ha chiesto a quale partito appartenessi. Ebbene sì, per i Pentastellati lo sviluppo del territorio e il futuro dei lavoratori dipende da una tessera di partito!

Al contrario, per il bene del territorio, quanto ho ereditato dal Parco di Vulci e da Mastarna, oggi Fondazione Vulci, non mi sono mai chiesto di quale colore politico fossero le precedenti amministrazioni. Spero che aver denunciato la pessima figura fatta da Pd e Cinquestelle in Regione – conclude il sindaco Caci -, possa stimolare ad una maggiore attenzione di tutti i firmatari della convenzione, anche perché il Comune di Montalto di Castro inizia ad avere difficoltà a mantenere da solo la gestione ordinaria del parco».

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