A tu per tu con il rappresentante di Forza Italia, tra accorati appelli e iniziative.
Una “vocazione” a seguire i problemi dei cittadini che prescinde dalla carica politica. Giancarlo Frascarelli, Forza Italia, mette le competenze sviluppate prima in consiglio comunale e poi agli assessorati a lavori pubblici, casa e ambiente a disposizione della gente. Per migliorare, laddove possibile, lo stato della città.
Un presente a volte drammatico: giusto?
“Prendiamo la recente storia del signor Luciotti. Il suo problema è avere a che fare più con le porte chiuse, che con il freddo. Il vicesindaco Lucernoni dice che non può aiutarlo e cita leggi e regolamenti, intanto però c’è un civitavecchiese che dorme in alloggi di fortuna. Allora, se non si è in grado di affrontare problemi seri come questo, ci si dimette. Se la Lucernoni non vuole farlo, almeno accetti un confronto pubblico con me”.
È un problema solo della Lucernoni?
“No, abbiamo davanti una classe dirigente che non sa proprio ascoltare. La gente ormai lo ha imparato, infatti il sindaco Cozzolino gira per la città senza che nessuno gli rivolga la parola. Sanno che è inutile: prendiamo il caso della voragine di via Battisti… Ma si può tenere chiusa una strada per anni, vedendo che i disagi crescono e così anche il pericolo di un crollo, senza agire? Se uno si accorge di essere stato eletto ma di non essere in grado di incidere su nulla, perché non si dimette?”
Cosa dovrebbe fare?
“Mettersi al lavoro. Capire che bisogna sforzarsi per andare incontro a persone che si sentono smarrite dentro la loro città. Non solo il problema della casa o quello della voragine: il dissesto stradale ormai conclamato, l’incapacità di uscire dalla crisi dell’acqua… Si può rimanere fermi come se la cosa non li riguardasse? Abbiamo amministrato, sappiamo quali sono le difficoltà per un Comune, ma da qui a dire che non si può fare nulla, ce ne passa! Mettiamoci anche l’ambiente: la scelta di chiudere l’Osservatorio ambientale e affidare ad altri il monitoraggio della qualità dell’aria la dice lunga”.
Quello dell’ascolto è un tasto su cui lei batte parecchio…
“Certo, è l’essenza della politica, io sono abituato così e proprio per quello la gente mi cerca e mi chiede, per quello che posso, di risolvere i problemi della quotidianità. Così però non si può più andare avanti, nel 2018 questa amministrazione festeggerà il suo ultimo Ferragosto ma un altro anno di immobilismo è troppo. Perciò cercheremo di inchiodare sindaco e assessori almeno davanti alla responsabilità di fare il minimo che la gente chiede loro: ci piazzeremo con una scrivania in piazzale Guglielmotti, all’esterno di Palazzo del Pincio e daremo ascolto, almeno noi, alle richieste delle persone”.