Il sindaco Tedesco ha chiesto di conoscere il parere della Regione. Si tornerà a discutere il 28 gennaio prossimo.
Stamattina si è svolta la Conferenza dei Servizi sul progetto di Biodigestore di Ambyenta Lazio, che dovrebbe trattare centoventimila tonnellate di rifiuti organici all’anno, da realizzare a Civitavecchia in località Monna Felicita. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, oltre al Sindaco, la Soprintendenza archeologica e la Asl Roma 4, che hanno presentato i rispettivi pareri. Assente invece il Responsabile unico della Regione Lazio che non ha presentato il proprio parere riservandolo ad un momento successivo, ma anticipando il proprio assenso al progetto.
«Avevamo già espresso il nostro parere negativo per una serie di ragioni urbanistiche e ambientali in una precedente Conferenza dei Servizi sul megadigestore che la Regione Lazio vorrebbe catapultare nel nostro territorio» ha dichiarato il sindaco Ernesto Tedesco, «ma la Regione è tornata alla carica. Stamattina però è andata in onda una Conferenza dei Servizi surreale: era quella definitiva, ma la responsabile non si è nemmeno presentata, facendo sapere che il parere della Regione è in fieri, ma che comunque sarà positivo, nonostante i pareri fortemente negativi della Asl, della Sovrintendenza e dell’Amministrazione comunale che rappresento, nonché dei Comuni limitrofi».
La Regione ha fatto sapere che comunicherà il suo parere “nei prossimi giorni”. «Ma come, e delle motivazioni non ne vogliono discutere? Ovviamente ho aderito alla richiesta di sospendere la conferenza. La riprenderemo il 28 gennaio, quando sarà pronto, si spera, il parere della Regione Lazio» ha replicato il sindaco Tedesco. Mi auguro che i rappresentanti del territorio presso la Regione si adoperino per dare supporto al Comune di Civitavecchia. Non vorremmo che le perplessità anticipate qualche giorno fa si concretizzino davvero nella previsione di un parere favorevole che sarebbe pregiudizievole per tutto il territorio».
Fortemente contrariato l’assessore Manuel Magliani, il quale ravvisa numerose criticità nella procedura in essere che rappresenta un vero e proprio colpo di spugna rispetto ai tanto sbandierati principi di prossimità e autosufficienza rimarcati dal Piano Rifiuti della Regione Lazio: «È veramente inconcepibile la volontà di portare in una città così esposta da un punto di vista ambientale ben centoventimila tonnellate annue di rifiuti organici» dichiara Magliani, «tenuto conto che la produzione di tali rifiuti nella nostra città è quantificata in circa settemila tonnellate annue. Peraltro si parlerebbe di un transito di circa venti camion al giorno, senza dimenticare la quantità non trascurabile di scarti che in ogni caso andrebbero conferiti in discarica. Quindi l’impianto non rappresenta in ogni caso una soluzione valida e sostenibile rispetto alle necessità del territorio».