Ieri mattina l’ANVDG ha consegnato il “Premio del Ricordo” a Olmi e Federici del Comitato 10 Febbraio, insigniti per la manifestazione patriottica “Una Rosa per Norma”.
ROMA – “Sensibili alla tragedia giuliano-dalmata, con Una Rosa per Norma coinvolgono sempre più italiani nel Ricordo di un simbolo delle Foibe”. Questa la motivazione del “Premio di Ricordo”, importante riconoscimento consegnato ieri mattina dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia a Silvano Olmi e Maurizio Federici, entrambi del Comitato 10 Febbraio.
I due cittadini della Tuscia sono stati premiati in quanto ideatori e organizzatori della manifestazione patriottica “Una Rosa per Norma Cossetto”, un evento nato a Viterbo nel 2018 da un’idea di Maurizio Federici, che grazie al coordinamento di Silvano Olmi si è esteso in Italia e all’estero e nell’edizione dell’anno scorso ha coinvolto ben 240 città.
La cerimonia di premiazione si è svolta nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, grazie all’ospitalità dell’onorevole Fabio Rampelli, vicepresidente dell’emiciclo di Montecitorio. L’ANVGD era validamente rappresentata dalla Professoressa Donatella Schürzel, vicepresidente nazionale vicario.
Tra le varie iniziative fiorite al di fuori delle cerimonie istituzionali del 10 Febbraio, “Una Rosa per Norma” è una manifestazione che ogni anno, in concomitanza, con il 4-5 ottobre ricorda l’eroica figura di Norma Cossetto, Medaglia d’Oro al Merito Civile conferitale dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
L’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia è la più antica e rappresentativa sigla dell’esodo giuliano-dalmata, e il Premio del Ricordo lo ha conferito nelle scorse edizioni anche alla Regione Veneto, per l’impegno nella salvaguardia del patrimonio architettonico dei tempi della Serenissima Repubblica di Venezia in Istria e Dalmazia e per l’accoglienza di migliaia di esuli giunti dall’altra sponda dell’Adriatico, e alla Fondazione Bracco, per aver finanziato al realizzazione a Milano del monumento dedicato agli infoibati ed agli esuli progettato da Piero Tarticchio, esule istriano e parente di vittime delle stragi compiute dai partigiani comunisti jugoslavi.
La Professoressa Donatella Schürzel, ha ricordato la figura di Norma Cossetto, “che rappresenta anche l’emancipazione e l’autonomia di cui godevano abitualmente le donne istriane già all’epoca. Le violenze da lei subite sono le stesse che tantissime altre donne hanno subito in quel conflitto e purtroppo continuano a subire pure ai giorni nostri”.
Il presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio, Silvano Olmi, ha citato le sue ricerche storiche e la scoperta che nel viterbese, almeno quindici tra finanzieri, agenti di polizia, carabinieri e pubblici dipendenti furono vittime del terrore comunista titino che aveva colpito la Venezia Giulia in cui essi erano in servizio. “Nella nostra opera di divulgazione dell’orrore delle foibe e del dramma dell’esodo – ha ricordato Olmi – è stata preziosa la collaborazione con i comitati provinciali dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, con le associazioni combattentistiche e d’arma, prima fra tutte l’Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia e con le associazioni culturali, tra le quali spicca il sodalizio Cultura e Identità.
“Senza l’aiuto di Silvano Olmi non sarei riuscito a trasformare una cerimonia che avevo ideato su scala locale, in un evento che coinvolge 240 città in Italia e addirittura oltre i confini – ha spiegato Federici – al di là delle cerimonie che avvengono a ridosso del Giorno del Ricordo mi era sembrato doveroso ricordare più specificatamente questa ragazza. Nemmeno io ho legami diretti con gli esuli e la loro tragedia, ma lo stesso spirito che mi ha fatto diventare donatore di sangue mi ha spinto anche a interessarmi di questa storia e ad adoperarmi affinché sempre più persone la conoscano”.
AI tempi in cui era consigliere regionale del Lazio Fabio Rampelli ha ricordato che fece approvare all’unanimità un documento che promuoveva l’istituzione di una commissione che passasse al vaglio i libri di testo delle scuole per emendarli dalle faziosità ideologiche che ne contraddistinguevano alcuni, con particolare riferimento proprio alla vicenda delle foibe: “Già quando ero dirigente del Fronte della Gioventù avevo a cuore questa pagina di storia – ha affermato il vicepresidente della Camera – e la stessa attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni quando era coordinatrice delle nostre liste studentesche a Roma, denunciò i silenzi dei libri di testo scolastici su foibe ed esodo.”
Comitato 10 Febbraio