Contestazione alla festa dell’Unità di Civitavecchia
Un’iniziativa pacifica, spontanea e per certi versi inevitabile quella che ieri, dopo un semplice e capillare passaparola tra cittadini, ha portato più di 50 persone a contestare la presenza alla festa dell’Unità di Civitavecchia del vicepresidente della regione Lazio Leodori e dell’annunciato assessore D’Amato, poi risultato assente.
Una contestazione alla quale hanno partecipato non soltanto gli esponenti dei comitati ecologisti di Civitavecchia, ma – e questo dovrebbe far riflettere molto – anche simpatizzanti del partito democratico.
In questi giorni lo abbiamo ribadito fino allo sfinimento, con toni fermi, ma mai arroganti: con gli esponenti di una giunta regionale che,
fregandosene della volontà espressa dal territorio e trincerandosi dietro l’azione di qualche ufficio tecnico, ha di fatto autorizzato la realizzazione a Civitavecchia di un mega biodigestore da 120.000 tonnellate annue di rifiuti umidi, non c’è più possibilità di dialogo. Per mesi abbiamo chiesto di essere ascoltati, per mesi abbiamo sollecitato la giunta ad attivarsi per bloccare sul nascere la realizzazione
dell’ennesima fonte inquinante a Civitavecchia. Per mesi abbiamo chiesto di prendere in considerazione i piani alternativi che proponiamo da tempo per chiudere in modo virtuoso il ciclo dei rifiuti. La risposta della giunta Zingaretti è sempre stata quella dell’indifferenza e della chiusura al dialogo. Un atteggiamento miope e spocchioso che ieri ha dovuto però fare i conti con la realtà.
Per questo, dopo esserci presentati tutti insieme davanti al tavolo dei relatori, abbiamo letto un breve comunicato di disappunto per la presenza sgradita di Leodori nella nostra città e siamo andati via, senza schiamazzare e senza legittimare chi ci ha ignorato per mesi e adesso, alla vigilia di una campagna elettorale, viene a cercare il dialogo.
Ci dispiace per chi, forse un po’ ingenuamente, ha pensato in questi giorni che la presenza di certi personaggi sarebbe passata inosservata. Non è stato così, evidentemente. Questo non è più il tempo delle chiacchiere e delle chiacchierate. Per tale motivo, se la giunta regionale ha davvero voglia di dialogare con il nostro territorio, produca prima atti concreti e blocchi definitivamente il biodigestore. Solo di fronte a fatti compiuti saremo pronti a ricrederci e torneremo a dialogare. Se invece l’idea di certi ambienti romani è quella di continuare ad ignorare le nostre rivendicazioni e le nostre proposte, la nostra risposta non potrà che essere analoga a quella che abbiamo messo in campo ieri. Nessun dialogo con chi non è in grado di dialogare. Civitavecchia ed il suo comprensorio ne hanno abbastanza.
Civitavecchia Bene Comune