“Quanto avvenuto e sta avvenendo in questi giorni al porto di Civitavecchia, nonostante le tante difficoltà dovute al numero sempre più crescente di passeggeri che si sono voluti sottoporre volontariamente ai tamponi, ha fatto emergere ancora una volta, come avvenuto per i rimpatri dei tanti connazionali durante il periodo del lockdown, la capacità di questo porto di saper affrontare con efficacia situazioni emergenziali.
In poco meno di 48 ore grazie alla professionalità, all’impegno, alla dedizione, al lavoro e al sacrificio dei vari attori che operano in ambito portuale e retroportuale, e mi riferisco all’Usmaf, alla ASL Roma4, alla Croce Rossa, alla Capitaneria di Porto, alla Polizia di Frontiera, al Commissariato di P.S., all’Arma dei Carabinieri, alla Guardia di Finanza, alla Protezione Civile, al Comune di Civitavecchia, alla Dogana, agli uomini della Port Mobility, della Port Authority Security (PAS) e di questa amministrazione – che ha organizzato le riunioni di coordinamento- si è riusciti a mettere in piedi un’organizzazione per il momento unica nel panorama della portualità italiana, riuscendo a disciplinare il controllo sanitario a migliaia di passeggeri di ritorno essenzialmente dalla Sardegna ma anche dalla Spagna. Sono state subito individuate anche soluzioni efficaci per evitare disagi e blocchi alla circolazione sia interna che esterna al porto. Ciò a dimostrazione che lavorando in sinergia e con unità d’intenti, tutte le componenti del nostro scalo marittimo riescono a dare il meglio in situazioni di grande emergenza”.
Lo dichiara il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo.