Coronavirus: falle nei protocolli
Nuovo caso sospetto a bordo di Msc: ma non sono state attivate le procedure. Esito negativo. Un centinaio di passeggeri provenienti dalla Cina è rimasto a terra.
CIVITAVECCHIA – Un nuovo caso sospetto di Coronavirus ha messo in allarme il porto, e la città, nella giornata di domenica. Anche se in questo caso, a differenza di quanto accaduto giovedì scorso per l’episodio avvenuto a bordo di Costa Smeralda, non sono stati subito applicati i protocolli. Quanto accaduto a bordo della Msc Grandiosa lascia spazio a molti dubbi e perplessità sulle procedure adottate, confermando la fragilità del “sistema porto”, a differenza di quanto accade negli aeroporti. Lo stop ai voli Italia-Cina, i controlli e le caratteristiche degli scali aeroportuali rappresentano un quadro di maggiore sicurezza rispetto agli scali marittimi nazionali che, per loro natura e per le loro caratteristiche, prestano il fianco a possibili falle nel sistema.
il fatto – Attorno alle 9 di domenica mattina è stato segnalato a bordo della nave un passeggero 73enne di origine irlandese – ma la nazionalità oggi non può più essere la discriminante – con vomito. Niente più a quanto pare. A bordo la sanità marittima, per esaminare le condizioni dei 371 passeggeri di origine cinese presenti a bordo. È stato così contattato il 118, come per un normale intervento a bordo. Il personale sanitario, una volta sulla nave, ha appreso però dal referto anche la presenza di febbre, difficoltà respiratorie, tosse e dolori addominali. L’uomo è stato così trasferito al San Paolo dove è scattato il protocollo d’emergenza, con l’uomo messo in isolamento e con il personale che ha allertato lo Spallanzani di Roma che, considerate le condizioni dell’irlandese, in via precauzionale, ha fatto scattare la profilassi prevista dal Coronavirus. Dall’istituto romano è stato consigliato di trattare il paziente come fosse un caso di Coronavirus, in via precauzionale. Poi l’uomo, in serata, è stato trasferito proprio allo Spallanzani. Nella tarda mattinata di ieri i medici parlavano di “condizioni compromesse” con il paziente ricoverato in rianimazione, in attesa dei risultati del test del coronavirus. Risultati arrivati nel pomeriggio, per fortuna negativi. Cosa sarebbe accaduto in caso contrario? Gli altri passeggeri, infatti, erano stati già fatti scendere, in giro per la città o diretti nella Capitale, a bordo di treni o bus. Tranne per i cittadini di origine cinese o quelli provenienti dalla Cina, che non sarebbero stati fatti sbarcare né imbarcare. Un centinaio, infatti, quelli rimasti a terra domenica, con Msc che avrebbe garantito massima assistenza. La nave è ripartita domenica sera alle 19, con un’ora di ritardo rispetto al previsto.
Ma non è stato l’unico episodio a destare perplessità. Nei giorni scorsi, infatti, un crocierista di origine francese sarebbe stato trasferito al San Paolo a bordo di un’ambulanza privata; e questo perché alcune compagnie hanno stipulato delle convenzioni con associazioni private. Questo vuol dire che il protocollo potrebbe essere bypassato senza adeguate informazioni.
il commento – «Quanto avvenuto all’interno del terminal crocieristico Rct è particolarmente grave». È quanto sostenuto dal consigliere Daniele Perello. I lavoratori addetti all’imbarco, una serie di operatori a vari servizi portuali, l’equipaggio dell’ambulanza del 118 intervenuta e lo stesso personale del pronto soccorso sono stati esposti ad un potenziale rischio sanitario grave. L’episodio di giovedì scorso era servito a far capire, come ribadito poi anche da circolari ministeriali, che in presenza di casi sospetti a bordo si deve procedere non facendo sbarcare nessuno fino al responso dei test dello Spallanzani. Stavolta invece il territorio è stato scavalcato ed è qualcosa che non può essere tollerato».