L’uomo è un pensatore e un sognatore o quanto meno questi sono gli aspetti che sembrano maggiormente risaltare. Pensiamo e ripensiamo più o meno alle stesse cose, le ripetiamo, le modifichiamo a nostro piacimento, le aggiustiamo fino a farne quasi una serie tv con molti episodi dai finali a volte tragici, a volte comici e a volte a lieti. Siamo gli autori, gli scenografi, i registi e gli attori delle nostre realtà create, dai mille risvolti possibili e, infine, proiettate più o meno consapevolmente sulla realtà che diviene così soggettiva e percepita piuttosto che osservata e capita. Come stiamo già intuendo da questo discorso ci sono sogni notturni e sogni diurni, ad occhi aperti, che si sovrappongono alla percezione sensoriale del reale che ci arriva così da confondere spesso ciò che esiste veramente da ciò che abbiamo creato noi. Se poi aggiungiamo che non può esistere un pensiero senza la sua emozione di riferimento elicitata dalla mente stessa allora capiamo bene come sia possibile stare bene non ostante gli innumerevoli disastri che ci circondano o stare male non ostante tutto intorno a noi sia calmo e tranquillo. La realtà che arriva ai sensi viene elaborata, interpretata e mischiata alla realtà soggettiva interiore, ai nostri stati d’animo e vissuti emozionali così da divenire soggettiva ed esprimere chi siamo noi e come stiamo in quel preciso istante della nostra vita. La mente crea, sogna e proietta immagini sullo schermo della realtà percepita. Con questo meccanismo di introiezione-elaborazione-proiezione si spiegano fenomenologie psichiche quali l’ansia, gli attacchi di panico, la depressione, l’ipocondria ecc., ma anche i conflitti tra le persone e quelli sociali, politici ed economici. Chi conosce l’uomo e i suoi funzionamenti sa bene che esso è una creatura molto fragile e suggestionabile e che l’informazione è l’elemento chiave per costruire mondi e realtà soggettive. D’altronde il significato di “informare” è “dare forma” attraverso una notizia. L’importante è confezionare bene le notizie così da renderle idonee ad essere accolte, il resto lo fa in automatico la nostra mente che è mossa da interessi psicologici e da alcune strutture cognitive ben precise.
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