“CIÒ CHE PER IL BRUCO È LA FINE DEL MONDO, IL MONDO LA CHIAMA FARFALLA” (Rubrica a cura di Alessandro Spampinato)
La farfalla è la forma vivente che più rappresenta l’idea di trasformazione nella vita, di percorso fatto di tappe realizzative progressive e di fine ultimo esistenziale. Essa, come anche le piante, ha sin dall’uovo (seme), in sè, ciò che diverrà nel tempo. Nel dettaglio, la sua mutazione avviene in quattro fasi: uovo, bruco, crisalide, farfalla. Parlare di farfalla, quindi, non è proprio corretto, in quanto in ogni fase del percorso di formazione siamo di fronte a vere e proprie differenti forme animali. La farfalla è soltanto l’ultima di queste forme in cui si manifesta l’essere che trova nella sua trasformazione la sua vera identità. Essa, quindi, è un simbolo molto potente di una realtà che permea tutte le cose: la trasformazione! Delle quattro fasi di formazione, quella di crisalide è sicuramente la più affascinante, proprio perché è in questa che l’animale si trasforma da essere strisciante e di terra (bruco) a essere volatile e di cielo (farfalla). Gli antichi consideravano la crisalide un simbolo di enorme valore, forse per questo il nome Crisalide viene dal greco “chrusos”che significa oro! Presso gli Aztechi era anche simbolo del fuoco e del sole, ed infatti, nella Casa delle Aquile o Tempio dei Guerrieri, il sole era rappresentato da una farfalla. E’ immediato l’accostamento dell’oro al sole e di questi al fuoco. Gli antichi avevano, quindi, un’alta considerazione del processo misterioso nascosto dietro questa breve forma di vita. Una credenza popolare greco-romana la considerava simbolo dell’anima liberata dalla materia del corpo. Questa interpretazione ci fa capire meglio l’aforisma di un antico saggio cinese, Lao Tse: “Ciò che per il bruco è la fine del mondo, il mondo la chiama farfalla”. In questi insetti lo stadio larvale si chiama bruco. Esso si schiude dall’uovo e, per accrescersi, compie da 4 a 5 cambi di pelle (mute), a seconda delle specie e del sesso. Una volta maturo, il bruco si fissa ad un ramo o ad una foglia e tesse un bozzolo di seta trasformandosi in Crisalide. La Crisalide è praticamente immobile, non potendo spostarsi dal luogo dove si è formata e, dopo circa due settimane, si apre sotto la spinta della farfalla. E’ nello stato di Crisalide che avviene la vera e propria trasmutazione. Questo ci fa pensare alla necessaria e naturale volontà di isolarsi e fermarsi dal quotidiano movimento della vita sociale e lavorativa, al bisogno di ritirarsi e nascondersi per elaborare e creare nuovi stati di coscienza, nuove identità e nuovi funzionamenti esistenziali. Ci si ritira in sè dal mondo esterno per potersi poi rimanifestare rinnovati e cambiati. In genere la vita di una farfalla è abbastanza breve, varia da qualche giorno a una settimana o due e, solo in alcuni casi, raggiunge il mese di vita. In questi pochi giorni essa non mangia, ma si dedica solamente a procreare, fino alla produzione di nuove uova che daranno vita ad altri processi di trasformazione. Quello che colpisce è che le diverse forme che assume questo insetto sono solamente accessorie ad un fine che non è la sola realizzazione della farfalla, ma l’espressione del movimento vitale che essa incarna. E’ come dire che fa tutto quello che fa perchè, semplicemente, è quella la sua natura. Infine un ultimo particolare e insegnamento che proviene da questo simbolo: la farfalla non invecchia! Il suo processo è legato, in effetti, ad un continuo rinnovamento, ciò che continuamente si trasforma non può deperire. Riportando tutto all’essere umano possiamo dire lo stesso? Certamente anche nell’uomo c’è un progetto evolutivo, una sorta di disposizione genetica al miglioramento, una tensione verso l’alto e verso lo spirito (anche se varia da soggetto a soggetto) e c’è, senza dubbio, anche a livello fisico. Sappiamo dalla scienza che nelle quattro fasi umane: bambino, adolescente, adulto, anziano, cambiamo tutte le nostre cellule del corpo e cambiamo aspetto, dimensione, peso e forma. Il problema, per noi esseri umani, è la coscienza. Il corpo muta, ma non è detto che faccia lo stesso l’Io. Ecco il simbolo che ci ricorda quanto sia importante lavorare interiormente per sintonizzare la nostra coscienza con le leggi, i ritmi e le armonie della natura per realizzare pienamente il nostro progetto umano che è scritto in noi sin dalla nascita.
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