(continua dalla scorsa edizione)
Le persone non si conoscono, non si ascoltano, non si guardano dentro! Accade così che quando il frastuono del quotidiano si ferma per qualche istante, quando ci destiamo dall’ipnotico fragore delle nostre vite frenetiche e abitudinarie o quando qualcuno ci fa la grazia di escluderci e di lasciarci soli con noi stessi ecco che si palesa l’opportunità di guardarci allo specchio, ma l’immagine che vediamo ci sconvolge, ci spaventa ci opprime e ci sconcerta a tal punto che scappiamo a piè pari per ributtarci nel rumore, nel caos e nella superficialità delle nostre vite e dei nostri rapporti. Così facendo non ci affacciamo su quell’abisso, ci distraiamo in cose senza senso come le ideologie, le credenze o i valori di responsabilità, dovere e sacrificio per gli altri o per la causa. E così continuiamo a buttare le opportunità di fare l’unica cosa che abbia veramente senso in questa vita: incontrare e conoscere noi stessi! E’ questo il motivo, in sostanza, che muove le persone a venire in terapia, conoscersi e imparare a stare bene con se stesse e, di conseguenza, con gli altri. Quando una persona impara ad ascoltarsi, a conoscersi e a ri-conoscersi e sviluppa una buona autostima la solitudine diventa una amica, un momento sacro in cui poter stare in pace con se stessi e coccolarsi un po’ nella propria pace interiore. Ecco perché le persone illuminate da una consapevolezza superiore amano passeggiare in solitudine sulla riva del mare o in un sentiero di montagna, lontani dal frastuono caotico delle città, dal chiacchiericcio monotono e vuoto e dai problemi del quotidiano. La solitudine è la condizione di base per la meditazione che è dialogo interiore con il nostro Sé profondo, è ricerca di armonia con gli elementi di cui siamo fatti entrando in contatto sensoriale con la natura ed è vera preghiera verso il dono meraviglioso della vita. L’uomo qualunque, educato e addomesticato, l’uomo materiale e superficiale, prigioniero degli schemi culturali e economici, l’uomo dedito alle abitudini teme la solitudine più della morte. La persona illuminata e intelligente, invece, sa che la solitudine è la condizione essenziale per la comprensione, la conoscenza, l’evoluzione interiore, l’autostima e l’autonomia di pensiero, caratteristiche che aprono l’individuo al mondo esterno e agli altri in una esperienza preziosa di relazione autentica, libera e fondata sull’amore.