Un racconto dei ragazzi della Medicina dell’ospedale San Paolo per mostrare qualcosa di questi mesi difficili.

 

Sta facendo il giro dei social il commovente video che racconta il difficile viaggio degli infermieri della Medicina dell’ospedale San Paolo, trasformata durante l’emergenza in reparto covid dedicato. Volti e storie che si incrociano in una carrellata di immagini e parole per parlare di questi mesi che hanno messo a dura prova Civitavecchia, ad un passo dall’essere dichiarata zona rossa. Ma è proprio la determinazione di questi uomini e donne che hanno continuato a svolgere il proprio lavoro con dedizione nonostante le mille paure e le mille difficoltà che ha permesso a tutta la città di andare avanti. Perché un reparto d’ospedale è uno spaccato della società, con uomini e donne che hanno le loro vite, i loro affetti e le loro paure e proprio in questo sta il coraggio mostrato dagli operatori sanitari: mettere da parte tutto per fare al meglio quello che si è scelto di fare. «Non chiamateci eroi» diceva nei giorni scorsi uno dei medici della Medicina covid del San Paolo. Un video che mostra qual è stata la marcia in più di questi ragazzi e ragazze che ha permesso all’ospedale di reggere l’urto di un nemico infido come questo maledetto virus: l’unione. Un gruppo che si è appoggiato giorno dopo giorno, che non ha mollato quando ci sono stati i primi contagiati tra gli operatori, che è andato avanti quotidianamente nonostante i segni sul volto della fatica e dei dispositivi di protezione individuale. «Si vedevano soltanto gli occhi» spiegano nel video, lo sguardo di chi nonostante tutto ha continuato a lottare. «Nonostante i segni sul viso – spiegano – e quelli un po’ meno evidenti a occhio nudo, nel cuore, abbiamo continuato la nostra battaglia». In molti sono stati colpiti dal covid19 ma fortunatamente non ci sono stati decessi tra gli operatori del reparto. «Poi ad un tratto – raccontano – uno spiraglio di luce» e in molti hanno iniziato a guarire, non solo pazienti ma anche tanti operatori sanitari e i numeri hanno iniziato a rallentare e, piano piano, sono scesi. «Ed eccoci qui di nuovo – concludono gli infermieri – in pista, distanti solo fisicamente ma più uniti che mai: medicina interna c’è». Ora è in atto la sanificazione e la pulizia approfondita del reparto per poi tornare alla normalità ma la guardia rimane sempre alta e i protocolli serrati.

Civonline

 

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