Il giocatore biancorosso fa il punto della situazione in vista degli importanti impegni che ci saranno dal mese di gennaio.
Con le vacanze di Natale alle porte il Crc si dà la carica con il giocatore biancorosso Paolo Orabona, che descrive se stesso e le caratteristiche della propria compagine militante nel campionato di Serie A.
Paolo, lei ha giocato in numerosi e prestigiosi club italiani, dalla sua importante esperienza secondo lei è cambiato il rugby?
<<Ho giocato, oltre che con il Rugby Civitavecchia, con Capitolina, Valorugby, Lazio, Cus Roma e Livorno e posso affermare che da quando si sono realizzate le franchigie si è abbassato il livello. Molto di questo è derivato non solo dal punto di vista tecnico ma soprattutto c’è stato un calo dell’investimento economico dei club. Per esempio nella Top 10 ,ex Eccellenza, da tempo ci sono quattro squadre che dominano il campionato le altre fanno da sempre fatica a competere>>.
A che punto è il Rugby Civitavecchia secondo lei?
<<Il Crc è una squadra che deve consolidarsi ed in questo cammino dobbiamo far crescere i nostri giovani , ampliare la rosa, prendere ritmo e consolidarsi come gruppo>>.
È cambiato il modo di giocare a rugby, in particolare nel suo ruolo, ossia quello di pilone?
<<Oggi ai piloni si chiede dinamicità , anche se non sono molto d’accordo, in quanto appare evidente che poi in questo ruolo ci sono uomini che non conoscono i fondamentali. Per esempio ho visto piloni che sbagliano la posizione in mischia, alcuni non sono in grado di legarsi in maul, non sono in grado di fare pulizia in maul, in mischia chiusa spostano gli appoggi>>.
Ha giocato in molte squadre in cui hai conosciuto molti giovani, cosa può affermare di quelli del Rugby Civitavecchia?<<Molti di loro li ho visti crescere, erano degli sbarbatelli di 17 anni. Ho giocato dal 2014 al 2018 con il Crc e quindi li ho visti nei campi e da ragazzini sono diventati giovani adulti. Sicuramente con loro ci toglieremo molte soddisfazioni nonostante questo virus ad alcuni ha tolto molto come la continuità non potendo all’allenarsi costantemente per il tempo necessario sul campo da gioco>>.
Cosa augura al Rugby Civitavecchia con l’arrivo del prossimo anno?
<<Spero che vinciamo altre partite così come di trovare un buon ritmo di gioco ed avere una buona capacità di poter competere con gli avversari>>.