Csp: Attig chiede la revoca dei vertici
Il capogruppo della lista Grasso-La Svolta si appella al sindaco Tedesco parlando di “inadeguatezza quotidiana” del Cda della partecipata
CIVITAVECCHIA – Il capogruppo della lista Grasso-La Svolta Fabiana Attig si appella al sindaco Ernesto Tedesco invitandolo a valutare attentamente e quindi a prendere in considerazione la revoca del consiglio di amministrazione della Civitavecchia Servizi Pubblici. “La gravissima emergenza sanitaria e di igiene pubblica in città, va arginata subito – ha spiegato – i vertici di Csp stanno dimostrando ogni giorno l’inadeguatezza del ruolo che hanno ricoperto e che ricoprono”.
Una situazione questa che secondo il consigliere di maggioranza avrebbe raggiunto il suo apice con la raccolta differenziata “che rischia, se non corretta e rimodulata – ha aggiunto – di trascinare la Csp in default, oltre che dare uno spettacolo pietoso della nostra città. Il galateo della politica contiene poche e semplici norme. Quando un Sindaco viene bocciato dagli elettori, tutti coloro che avevano ricevuto incarichi fiduciari e che collaboravano quotidianamente con lui, di solito, si presentano dimissionari al nuovo Sindaco. Tanto più se lo stesso sindaco, che li aveva scelti, ne prende le distanze pubblicamente. L’azienda è ormai ben oltre l’orlo di una crisi di nervi. La disorganizzazione regna ormai sovrana. Quotidianamente – ha evidenziato Attig – assistiamo al belletto degli avanzamenti di posizione dei dipendenti che creano carenze organizzative per poi ricorrere alle continue assunzioni ormai fuori controllo e alle quali va dedicata una particolare attenzione sia dal punto di vista umano che sociale. La raccolta differenziata si va trasformando da una debacle in una tragedia sociale, i costi sono in continua lievitazione da settimane; centinaia di ore di straordinari; ma soprattutto un servizio che non funziona perché ideato male ed organizzato peggio. Civitavecchia è sull’orlo di una crisi sanitaria con cumuli di immondizia ovunque; il servizio di “verde pubblico” non esiste più ed è stato parzialmente appaltato a terzi, senza però ottenere i risultati sperati. Dinnanzi a tale sfacelo, le dimissioni di De Leva, Degli Effetti e Megna, riteniamo siano d’obbligo. Non si è raggiunto neanche un minimo degli obiettivi, prefissati sia in termini di riorganizzazione che di servizi. È del tutto evidente – ha concluso il consigliere – che sarà necessaria una attenta verifica sull’intera gestione della partecipata al fine di comprenderne il reale stato economico patrimoniale. Il timore ormai più che fondato che la perdita che si sta accumulando, sarà almeno dieci volte il capitale sociale della stessa Partecipata. Un lusso che il Comune e i cittadini non si possono permettere”.