Da quanto apprendiamo pare che non tutti i lavoratori interinali siano stati mandati a casa dall’amministrazione Tedesco.
Dei 52 che erano in forza fino al 18 maggio, 27 non hanno visto rinnovato il loro contratto e 25 sono ancora alle dipendenze di CSP.
Questo fatto impone alcune riflessioni.
La più ovvia è che gli interinali sono tornati ad essere il numero (in realtà erano 22) che era stato previsto dall’amministrazione M5S il che significa, semplicemente, che avevamo fatto bene i calcoli tanto è vero che il PaP sta andando avanti anche in zona 2 senza ben 27 lavoratori che, a questo punto, qualcuno ci deve spiegare perchè erano stati assunti (subito dopo la fine del nostro mandato).
Quella meno ovvia, ma altrettanto doverosa e di conseguenza alla prima, è che l’amministrazione Tedesco ha trattato queste persone, a cui esprimiamo la nostra solidarietà, come dei pupazzi, assumendoli anche non avendone bisogno e scaricandoli quando era ormai diventato evidente a chiunque che il triste giochetto non poteva reggere per molto.
Lapiù triste, soprattutto in un momento come questo, è che il porta a porta poteva creare lavoro stabile se i fenomeni del pincio non avessero bloccato il bando (correva l’agosto del 2019) per l’assunzione stabile dei lavoratori del Porta a Porta: lavoro stabile creato a Civitavecchia da una municipalizzata. E tramite bando pubblico! Ma che scherziamo?!? Non sia mai.
E per finire: se il disastro della differenziata non conviene conviene all’amministrazione perché porta risparmi e non conviene ai cittadini perché la TARI con un porta a porta che funziona dovrebbe essere abbassata di almeno un milione, a chi conviene? cui prodest? A noi viene in mente solo il proprietario della discarica (che si sta allargando) e quel privato che verrà a gestire l’impianto di trattamento dei rifiuti previsto nel triennale di Grasso&co.
Senza contare che, ovviamente, gli inutili costi in più che la partecipata sta continuando a sobbarcarsi, li pagheremo tutti: si perché i nostri eroi non hanno abbassato la TARI benché ci fosse margine per almeno un milione di euro.
Quindi in conclusione: lavoratori trattati come pupazzi, TARI non abbassata per motivi che sappiamo tutti ma non si possono scrivere pena inevitabile querela, e la distruzione progressiva del porta a porta di cui, udite udite, pare che l’Area Metropolitana sia tornata a chiedere conto con una missiva a cui sembra che il Comune non abbia ancora risposto.
D’altronde che risposta poteva dare il trittico delle meraviglie Grasso-Tedesco-Magliani? Sono settimane che pensano esclusivamente ai casi loro. Non hanno tempo da perdere con la città che sono stati chiamati ad amministrare.
Attivisti M5S Civitavecchia