Csp e differenziata, l’opposizione chiede all’Amministrazione di fermarsi
Incertezze, conflittualità e discordanze hanno caratterizzato in questi mesi la gestione della società CSP che si sta avviando ad un punto di non ritorno per le gravi perdite (di cui non abbiamo ancora dimensione e contezza) che continuano ad accumularsi a fronte di servizi che possono e devono essere migliorati.
L’attuale sistema di raccolta differenziata ha sicuramente segnato un importante avanzamento nella gestione dei rifiuti e se ci sono correzioni da fare per migliorare ulteriormente il servizio la strada non può essere quella di provvedimenti frettolosi, assunti senza alcuna consultazione e partecipazione del Consiglio Comunale e delle forze sociali.
La gestione dei rifiuti non può essere questione soltanto della maggioranza: essa dà il segno del livello di civiltà della nostra città ed incide in modo determinante sulle sue condizioni. È uno dei tratti distintivi.
La gestione di CSP rappresenta, dunque, una questione che, per le sue molteplici implicazioni, non può essere affrontata con superficialità e con un pressapochismo che la città rischia di pagare in termini economici e di qualità dei servizi resi.
Purtroppo abbiamo l’impressione, alla luce dei provvedimenti che l’Amministrazione ha recentemente assunto, in particolare con la Delibera n. 47 del 30-04-2020, che non si abbia piena consapevolezza della complessità e della responsabilità che deriva dalle scelte che vengono assunte sulla municipalizzata.
Vogliamo ancora una volta riconfermare l’opinione, da più parti espressa, che i servizi fondamentali debbano essere pubblici e che ci opporremmo ad ogni ipotesi di privatizzazione. Al tempo stesso riteniamo che i servizi al cittadino debbano corrispondere a criteri di efficienza, efficacia ed economicità.
Raggiungere tale ambizioso obiettivo è possibile, a nostro giudizio, solo a condizione che l’intera partita venga giocata, senza alcuna forma di arroganza e autosufficienza, su di un tavolo attorno al quale le forze politiche e sociali della comunità siano chiamate a dare il proprio contributo.
Non si tratta di consociativismo o di confondere i ruoli di governo e di opposizione, che è bene che restino separati. Il punto è avere un approccio alle grandi questioni di interesse collettivo che sappia con umiltà e lungimiranza mettere a frutto e a sistema le migliori competenze, le pratiche più efficaci, e in definitiva il contributo di tutti coloro che, sia pure da prospettive diverse, perseguono il bene comune.
Pertanto, si chiede all’Amministrazione di fermarsi, di soprassedere alle scelte fatte e quindi dar modo, nei tempi più rapidi, di dispiegare tutte le iniziative utili a studiare, elaborare e mettere in pratica le migliori strategie che consentano di affrontare una crisi della municipalizzata che rischia altrimenti di avere conseguenze irreversibili e gravissime dal punto di vista economico e sociale.
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