CIVITAVECCHIA, 23 giugno – Solo pochi giorni fa, De Leva, amministratore della CSP, alla presenza del Sindaco, rappresentava ai sindacati una società in grande difficoltà, che si trova a gestire tutti servizi in perdita e che sarà probabilmente costretta a vendere dei rami di azienda (già individuate le farmacie e il servizio di assistenza scolastica).
Poi il colpo di scena. Lo stesso De Leva – sulla stampa – sostiene di aver conseguito un piccolo ma significativo utile nei primi tre mesi di gestione della CSP.
Praticamente siamo di fronte ad un miracolo: tutti i servizi gestiti da CSP sono in perdita, ma sommati tra loro… fanno un utile.
Sarebbe facile definire la “giravolta” di De Leva come pura propaganda. Ma noi vogliamo invece credergli.
La CSP ha un utile di quasi 45.000 euro nei primi tre mesi di attività. In conseguenza vorrà dire che nel 2018, guidata da manager come De Leva e chi lo affiancherà in Cda, dovrebbe avere un utile (in 12 mesi) di almeno 200.000 euro.
Va ora considerato che sempre la CSP sta continuando a trattenere, per ogni semestre, 200.000 euro ai propri dipendenti (riducendo la retribuzione per un importo pari ad una giornata).
Va da sé che, se la situazione è quella raffigurata dal primo bilancio di esercizio, nel secondo semestre 2018 non ci sarà più bisogno di ridurre lo stipendio ai lavoratori.
Meglio dare 200.000 euro ai 370 dipendenti e alle loro famiglie, che contribuirebbero a dare una significativa spinta alla economia cittadina in grave crisi, che pagare tasse ed imposte sull’utile.
Restituendo i soldi ai lavoratori, tra l’altro, si eviterebbero numerosi e costosi contenziosi e si eviterebbe il massiccio ricorso agli straordinari, certamente più onerosi per la azienda.
Pertanto la mia proposta è semplice e chiara: se i conti sono quelli illustrati dal management e ripresi dal sindaco Cozzolino come esempio di rilancio delle municipalizzate si restituisca – dal 1 luglio 2018 – la retribuzione attualmente trattenuta a molti dipendenti e si evitino i contenziosi. E soprattutto si inizino ad erogare i servizi pubblici necessari e dovuti alla città, pianificando gli investimenti non più procrastinabili.
Se questo, invece, non dovesse accadere, avremmo, ancora una volta, scoperto che le parole degli attuali amministratori vanno prese per quelle che sono: propaganda e bugie.
Purtroppo, come sa benissimo De Leva, la situazione di CSP è lontanissima da quella raccontataci.
La CSP (e la HCS) è una vera e propria bomba ad orologeria che i 5 stelle sperano di far deflagrare tra più di dieci mesi. Forse loro si sentiranno di aver salvato la faccia. Purtroppo a pagare saranno sempre e comunque i civitavecchiesi. L’imperativo è quello di evitare l’ennesimo disastro. Nei prossimi mesi ci dedicheremo ad illustrare alla città la nostra “ricetta”, seria, credibile e di buon senso, che contemperi le esigenze ed i diritti delle 370 famiglie dei lavoratori con quelli di tutte le 20.000 famiglie civitavecchiesi.