Ho letto la replica alla mia intervista pubblicata su “la Provincia” del 2 agosto 2022 da parte del Consigliere Marino nella quale, oltre a dare del surreale a quanto da me affermato in relazione alla mostra già allestita nel Forte Michelangelo, parla di insulti. Se qualcuno ha rivolto insulti al consigliere Marino esprimo a lui la mia solidarietà ma al suo posto eviterei di insinuare che questi siano partiti da me.
Fatta questa dovuta precisazione, vorrei evidenziare che di surreale in questa situazione c’è solo la scarsa conoscenza ed impreparazione di chi dovrebbe amministrare la nostra città. Il consigliere Marino parla della necessità di un bando per l’apertura della mostra. Un bando per far gestire a qualcuno opere che non appartengono al Comune ma che sono state gentilmente messe a disposizione dal Centro Archeologico Navale e Sperimentale di Civitavecchia.
Se Marino avesse letto gli atti avrebbe potuto apprendere che il Comune di Civitavecchia aveva una concessione relativa alla pertinenza demaniale del “Maschio” disciplinata per fini esclusivamente culturali fino al 31/12/2013.
Successivamente la Capitaneria di Porto ha proceduto ai sensi dell’art. 34 Cod. Nav. (modificato con l’art. 1, c. 40 Legge 308/04) e art. 36 Reg. Cod. Nav. alla consegna gratuita al Comune di Civitavecchia del “Maschio” e di alcuni locali situati nell’ala ovest della Fortezza Bramantesca.
Come noto la normativa consente la consegna ai sensi dell’art. 34 Cod. Nav. esclusivamente per il mantenimento dei requisiti della pubblica utilità e della “temporaneità” dell’utilizzo e dell’assenza del fine lucrativo.
Su mia richiesta l’Agenzia del Demanio ha poi autorizzato l’apertura del Forte con possibilità pagare un biglietto a condizione che lo stesso venisse direttamente reinvestito per le opere manutentive e di gestione dei locali oggetto della concessione stessa. Tale autorizzazione fu concessa sulla base dell’idea di creare un’esposizione didattica relativa agli studi del Centro Archeologico Studi Navali che ad oggi rappresenta l’unico centro italiano di archeologia navale sperimentale che ci pregiamo di avere nella nostra città, così come scrivevo nella lettera indirizzata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’11 marzo 2019 con prot. n. 22026.
Ovviamente parliamo di questioni di cui il Consigliere Marino non ha la più pallida idea e che con la sua risposta piccata ha dimostrato di non aver avuto neanche il buon gusto di informarsi. Il riferimento alla campagna elettorale è un mero tentativo di nascondere il fatto che come ex assessore e promotore di questa iniziativa è da ormai tre anni che provo a convincere questa amministrazione a portare avanti un progetto importante che avrebbe ricadute positive sul territorio in termini di occupazione e crescita culturale, oltre all’ampliamento dell’offerta turistica di Civitavecchia. Purtroppo i miei appelli, come quelli di molti altri sono caduti nel vuoto. Probabilmente l’impossibilità di fare lucro su questo sito rappresenta un deterrente insormontabile per questa amministrazione.