“Dear Photograph” (Rubrica a cura di Giovanna Montano)
Il nuovo social che ospita migliaia di foto e racconta storie del passato.
Nasce dalla nostalgia, da un ricordo e da un puro caso fortuito. Si tratta di Dear Photograph, la nuova piattaforma online che
ospita già centinaia di scatti postati da chiunque voglia farlo. Basta, infatti, la semplice iscrizione.
Quasi meglio di Facebook. Taylor Jones è la mente dietro il piccolo blog di soli sei scatti che si è evoluto ed è diventato,
al giorno d’oggi, un sito da 20.000 visite al giorno. Era una giornata di maggio del 2011, Taylor era con la sua famiglia in Ontario
a rispolverare vecchie foto. Tra tutte, una in particolare gli era saltata all’occhio, perché ritraeva una situazione verificatasi tanti anni prima, il festeggiamento dei tre anni del fratello piccolo, nello stesso spazio dove si trovava lui in quel momento, e con lo stesso soggetto davanti: “Lui (il fratello) era seduto di fronte alla sua torta di Winnie-the-Pooh, (…), era strano perché mio fratello era lì, nello stesso identico punto in cui era ritratto seduto nella fotografia.” Da qui l’idea. Ha deciso di fare una foto
di quel vecchio scatto, sovrapponendolo allo spazio che si trovava in quel momento davanti a lui. E così ha fatto per molti altri ricordi trovati tra quelle tante vecchie fotografie. Sei quelle iniziali. Poi il fenomeno è diventato virale, e il sito è cresciuto
a perdita d’occhio. Il presente che si sovrappone al passato mostra come uno stesso luogo, forse anche uno stesso
soggetto, cambino negli anni.
Un momento che lascia spazio alla nostalgia dei tempi andati, accompagnato dalle didascalie che gli autori di quelle foto lasciano per descrivere quell’istante immortalato, e le loro sensazioni; forse dei nostalgici rimpianti o dei bellissimi ricordi. Il concetto dietro Dear Photograph non è certamente del tutto nuovo, ed è lo stesso Taylor Jones ad ammetterlo; ma, quello
che afferma è che l’innovazione di questa piattaforma sta nel fatto che sembra quasi sia lo spazio stesso a parlare alla foto. I soggetti ritratti sono spesso, bambini, prati un tempo incolti e adesso rasati, persone che prima c’erano e adesso non ci sono più. Tutte sembrano parlare di un passato che, nonostante le trasformazioni e i cambiamenti, è comunque lì, come base da cui è partito tutto, come qualcosa che comunque, in un modo o nell’altro ancora c’è, che ha subito una trasformazione, forse positiva o più comunemente negativa, ma che è sempre lì a ricordarci da dove siamo partiti e da dove proveniamo. Sono immagini che, con due sole fotografie sovrapposte, parlano del lungo percorso di una vita vissuta.