Decreto Civitavecchia, una proposta da condividere e rilanciare
Oreste Spadoni (Agenti Spedizionieri) evidenzia l’importanza dell’iniziativa lanciata dal vicesindaco Grasso. Anche Cenci (Unindustria) d’accordo: fondamentale l’intervento di Mit e Mise.
CIVITAVECCHIA – «La proposta del vicesindaco Massimiliano Grasso non può che essere condivisa integralmente e da rilanciare: perché di fronte ad una situazione così straordinaria, servono misure altrettanto straordinarie». Ne è convinto Oreste Spadoni, numero uno di Agenti Spedizionieri Civitavecchia, impresa attiva nel porto. «Uno scalo così, in tutti questi anni, non l’ho mai visto – ha spiegato – per gestire questo momento non serve più l’ordinaria amministrazione, ma bisogna uscire dagli schemi e guardare oltre. Siamo tutti molto preoccupati: ben venga quindi l’idea di un “Decreto Civitavecchia”, relativo proprio al nostro porto e al nostro territorio». Dello stesso avviso anche il presidente di Unindustria Civitavecchia Stefano Cenci. «Una proposta da sottoscrivere e sostenere- ha spiegato – purtroppo oltre al porto ci sono altre aziende in crisi: su Civitavecchia contiamo una decina di imprese che stanno attivando la cassa integrazione per circa 120 lavoratori». Cenci ha ricordato che l’emergenza Covid è piombata su un territorio, quello di Civitavecchia, già in sofferenza. «Non vorremmo fosse – ha aggiunto – la mazzata finale: il ruolo della regione è fondamentale e ci stiamo già attivando con gli assessori di riferimento. Per il resto è necessario l’intervento del Mit per il porto e del Mise per un contratto d’area sul territorio».